Michele Tamponi, 58 anni di Calangianus, è un nome che conta nel calcio sardo. Vissuto a pane e pallone, è stato calciatore straordinario, in grado di ricoprire più ruoli, in difesa e a centrocampo, tra l'altro uno dei magnifici interpreti della Torres targata Zola, Bardi, Ennas, Piga e Tolu. Michele Tamponi si è reso inoltre protagonista di splendide stagioni tra i professionisti, come nell'Olbia e nel Barletta, solo per citare alcuni esempi.

Questa stagione, dopo le tante trascorse con successo anche in panchina (Torres, San Teodoro, Porto Cervo, Tavolara, Calangianus etc) è stato chiamato al capezzale del Tempio calcio, una grande nobile decaduta del mondo del pallone isolano, che disputa il campionato di Prima Categoria, girone D.

Solo 4 le partite disputate dal Tempio, in un campionato stravolto dalla pandemia, condite però da altrettante vittorie. Per i galletti secondo posto in classifica, con una partita da recuperare. Un'eventuale vittoria nel recupero proietterebbe la squadra al primo posto in classifica, occupato dal Ploaghe. Per ora nel calcio dilettantistico è stop per il coronavirus, oramai da 2 mesi. L'obbiettivo del Tempio è naturalmente disputare un campionato di vertice, non potrebbe essere diversamente.

"A Tempio c'è grande entusiasmo per la squadra", spiega Michele Tamponi. "I dirigenti non mi hanno chiesto di vincere il campionato, ma di inculcare una nuova mentalità ai ragazzi. È quello che ho cercato di fare dal primo giorno di allenamento. Ci stavo riuscendo, poi nel nostro momento migliore è arrivato la fermata per i motivi che conosciamo tutti".

Lo sguardo del tecnico calangianese è ovviamente rivolto alla ripresa delle attività agonistiche. "Siamo fermi con gli allenamenti da circa un mese.- continua - Non si poteva fare altro. I ragazzi si allenano a casa con le tabelle predisposte dal nostro preparatore atletico Bruno Ena. Aspettiamo un segnale dalla Federazione e saremo pronti. Nella compagine milita una bella pattuglia di giovani locali, affiancati da giocatori esperti come Borrotzu, Saragato, Spano, Cucca e Scarfò. I presupposti per fare bene ci sono tutti - conclude Tamponi - Il nostro pubblico è il dodicesimo uomo in campo e per la vittoria del campionato, senza presunzione, potremmo esserci anche noi".
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