Settantaquattro anni di cui oltre cinquanta trascorsi tra i campi di calcio di mezza Sardegna.

Prima in terra battuta, con tanta polvere e fango nei periodi di pioggia, ora in quelli moderni in erba artificiale di ultima generazione.

Franco Sarritzu, grande uomo di sport, ha ricevuto all'inizio del nuovo millennio il Premio di Benemerenza Sportiva per la sua carriera ricca di soddisfazioni e successi ma, come lui stesso dice, segnata anche da qualche amarezza.

Un manager, dirigente e soprattutto scopritore di talenti. E' stato anche un discreto giocatore. Ora è presidente del Santos.

Sarritzu, qual è stato il suo primo amore calcistico?

"La prima importante esperienza da direttore sportivo l'ho vissuta col Sacro Cuore, successivamente denominato Quartu Sant'Elena. Ho avuto la fortuna di collaborare con un presidente indimenticato e stimato nel panorama calcistico regionale, come Mariolino Marcello. In poco tempo siamoriusciti a centrare il salto il Promozione con in panchina Silvio Frau"

I punti di forza di quella squadra?

"Antonello Melis e l'esperto Tonio Solla. Aggiungo che nel settore giovanile di questa società si era fatto le ossa Gianluca Festa".

Poi l'Antonstefano dell'indimenticato Ciccio Milia e la grande occasione col settore giovanile del Cagliari grazie a Gianfranco Matteoli...

"Inizialmente, non lo nego, ero spaventato. Lo reputavo un passo troppo lungo ma ben presto anche grazie all'aiuto di Gianfranco Matteoli mi ero abituato ad essere parte integrante di una società di professionisti. Un grande maestro di calcio e di vita".

Lei è uno scopritore di talenti...

"Indicare giocatori già arrivati, come Nicola Murru e Nicolò Barella, è fin troppo facile. Preferisco menzionare due giovani di cui sentiremo parlare presto. Sono Federico Pedoni che milita nell'Under 17 del Cagliari, e Mario Piga attualmente in forza al Chions in Serie D. Il cartellino di difensore di Maracalagonis è di proprietà del Cagliari Calcio".

Con l'addio di Matteoli anche lei lascia il Cagliari e fonda una nuova società.

"Nel 2014 insieme a Gianluca Lecca, Cinzia Orgiana e Bruno Apogeo abbiamo costituito il Santos. Attualmente conta 120 atleti. Partecipiamo alle categorie che vanno dai piccoli Amici sino alla Terza categoria, unica eccezione gli Allievi. Ci tengo a sottolineare che i rapporti col Cagliari sono tutt'ora ottimi tanto è vero che nell'arco di questi sei anni dalla nascita del Santos tanti dei nostri ragazzi ora indossano la maglia del rosssoblù".

Come cambierà il mondo del calcio dopo l'epidemia?

"Si ridimensionerà tutto. Come ai vecchi tempi quando il calcio veniva praticato solo per amore dello sport".
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