Si allenano tra mille difficoltà e importanti problemi societari i giocatori del San Teodoro, all'ultimo posto in graduatoria con soli 3 punti nella serie di Promozione girone B. Eppure onorano il campionato e nonostante la classifica ogni domenica danno l'anima. Ne sa qualcosa la capolista Ilvamaddalena, che nell'ultimo turno casalingo ha sudato le fatidiche sette camicie per avere ragione dei viola, che nei minuti finali avrebbero potuto anche pareggiare, prima di subire il gol del raddoppio un istante prima del fischio di chiusura. È stato un grande San Teodoro lo stesso.

Fra le tante persone della squadra degne d'elogio ce n'è una in particolare: il mister Celestino Ciarolu, teresino di 48 anni e passato di tutto rispetto, sia da allenatore che da giocatore (ottimo attaccante). È uno che notoriamente non molla, come forse in simili condizioni avrebbero fatto alcuni suoi colleghi. In mancanza di una rosa competitiva, specie ad inizio campionato, muovendosi tra mille difficoltà logistiche, non ha abbandonato la vecchia e gloriosa nave viola, come i veri capitani di un tempo.

Il tecnico del San Teodoro ha dimostrato un attaccamento alla squadra e al calcio in generale che non può che destare ammirazione in coloro che amano questo sport. "Sono fatto così - spiega Ciarolu - quando prendo un impegno cerco di portarlo a termine. Devo comunque fare un elogio ai miei ragazzi, che ogni domenica danno il massimo e lo fanno praticamente gratis. Certo, a chiunque piacerebbe vincere di più, ma il calcio è anche questo e bisogna concludere nel migliore dei modi il campionato".

A otto giornate dalla fine sarà molto difficile che il San Teodoro si possa salvare. Di sicuro Ciarolu e i suoi giocatori concluderanno in testa al campionato forse più importante: quello dell'orgoglio e della dignità.
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