Succede questo pomeriggio a Ossi. Mancano due minuti al termine di Ossese-Monastir Kosmoto, campionato Eccellenza di calcio. Risultato di parità: 2 a 2. L'arbitro Manis di Oristano concede un rigore ( (contestato dai cagliaritani) all' Ossese, per un atterramento dell'attaccante Fantasia. Sul dischetto il bomber dell'Ossese Chelo, che però calcia fuori. Pericolo scampato per il Monastir e nessuno pare abbia da ridire. L'arbitro invece, su segnalazione del suo assistente, dispone per la ripetizione del tiro, per un'irregolarità. Parrebbe che l'estremo difensore del Monastir si sia mosso prima o avesse avuto, al momento del tiro, i piedi fuori dalla linea. Non si capisce bene. Fatto sta che il secondo tiro del.penalty, eseguito sempre da Chelo, finisce in rete. 3 a 2 per l'Ossese e tre punti per i bianconeri di Cantara. Il presidente del Monastir Marco Carboni, 62 anni, piccolo imprenditore, è furibondo: "In trent'anni da dirigente non mi è mai successa una cosa del genere. Neanche in Champions League, con il Var, fanno ripetere rigori simili, finiti fuori e senza che nessuno si sia lamentato. È tutto assurdo. Non metto in discussione il grande valore dell'Ossese - conclude il presidente - ma perdere in questa maniera, in una gara vibrante, fa molto male ".

Gli fa eco l'allenatore Nicola Manunza, 39 anni, ex giocatore: "Non ricordo neanch'io episodi simili, per lo meno a questi livelli. E dire che partite ne ho giocate e viste tante. Personalmente - non so neanche perché il direttore di gara abbia fischiato il rigore, figuriamoci perché l'abbia fatto ribattere. L'Ossese - conclude - è una grande formazione, ma oggi devo dire che noi siamo stati gravemente penalizzati".
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