Velocità, palla a terra e ripartenze sono le armi del Li Punti Calcio, secondo in classifica nel girone di Eccellenza dopo tre giornate. Niente male per una matricola che sta stupendo tutti. Abbiamo sentito il suo allenatore Cosimo Salis, uno dei maggiori artefici del successo dei sassaresi.

Classe 1961, una vita da centrocampista come giocatore, da allenatore oltre al Li Punti ha guidato Sassari, Stintino e Thiesi.

Mister Salis, Li Punti secondo in classifica. Qualcuno grida al miracolo.

"Tre giornate sono poche, presto per emettere giudizi. Certo, siamo partiti con l'atteggiamento giusto e questi sei punti sono fieno in cascina per il raggiungimento del nostro obbiettivo, che rimane la salvezza".

Tutti hanno timore di affrontare il Li Punti, specialmente quando gioca in casa. Il campo in terra battuta vi avvantaggia?

"Lo dicono in tanti, però questa cosa a me fa sorridere. Io sono invece felice quando giochiamo fuori casa, dove troviamo terreni di gioco all'altezza. La nostra squadra è tecnica e veloce. Se tra le mura amiche avessimo ad esempio un manto in erba sintetica risalterebbero ulteriormente le nostre qualità".

A proposito di qualità, il vostro giovane attaccante Federico Altea è sinora tra i migliori del campionato.

"Federico ha grandi margini di miglioramento. Ha doti tecniche eccelse ed è un ragazzo generoso. Deve migliorare sul piano mentale per essere pronto per i campionati superiori".

Secondo lei quali sono le maggiori pretendenti per la vittoria finale?

"Nuorese e Carbonia probabilmente hanno i migliori organici. Ma attenti anche al Castiadas, Atletico Uri e all' immancabile sorpresa".

Domenica affronterete il La Palma fuori casa. Andrete per vincere?

"Noi ogni domenica innanzitutto cerchiamo di giocare al calcio. A viso aperto come sempre e con l'entusiasmo e quell'allegria che non guastano mai. Sono sempre convinto che i punti arrivino attraverso questi meccanismi positivi".

Si parla poco di Cosimo Salis come trainer, non le sembra di essere sottovalutato?

"Nel calcio ci sono sempre stati i sapientoni, che vivono di tattiche e di numeri. Per me, che ho delle attività, il pallone è un meraviglioso hobby, di cui non posso fare a meno. State certi però che anche noi in allenamento proviamo molte cose. Io ai miei ragazzi cerco di inculcare la mia umiltà e un pizzico di spregiudicatezza. Credetemi, nel calcio ci sono poche cose da inventare".
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