L'accordo con l'Assocalciatori rimanda la ripresa degli allenamenti a dopo il 3 aprile e l'Olbia, che avrebbe dovuto tornare al lavoro ieri, ha rinviato a data da destinarsi il ritorno in campo, ma intanto dal blocco del campionato di Serie C è già passato un mese e la Lega Pro ha deciso di attrezzarsi col Comitato Covid-19.

Le stime in termini di danni per la C, che interessa circa 3mila persone tra calciatori, dirigenti e staff delle 60 società sportive iscritte, ballano tra alcuni milioni di euro e diverse decine nello scenario più drammatico, così, per fronteggiare l'emergenza economica e sociale legata al Coronavirus, la Lega Pro dà vita a una unità permanente.

"Questo comitato non vuole giocare in difesa e limitarsi a quantificare il danno prodotto dal Coronavirus, ma intende individuare possibili soluzioni per uscire dalla crisi", spiega il presidente Francesco Ghirelli. "Se il calcio della Serie C si ferma, non si ferma un'industria ma un movimento con una funzione sociale: stiamo lavorando a soluzioni di sistema concrete, utili non solo per il mondo del calcio, ma soprattutto per il Paese e per le comunità in cui i club si inseriscono".

Il Comitato di crisi Covid-19, costituito da professionisti di Lega Pro e consulenti esterni, si avvale del supporto di PwC TLS, leader a livello internazionale nel campo della consulenza, ed è operativo da qualche giorno, ma sul fronte della ripresa degli allenamenti e del campionato si naviga a vista seguendo l'evoluzione dell'emergenza a livello nazionale. Sperando nelle prime buone notizie già dalla prossima settimana.
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