Il Cagliari è chiamato all'ennesima conferma. Questa sera contro la Samp dell'ex Ranieri gli uomini di Maran cercano il 12esimo risultato utile consecutivo, magari da tre punti, per tenere il passo delle romane e dimostrare all'Italia intera che quel quarto posto in classifica a pari merito con i giallorossi è tutt'altro che casuale. Che il Cagliari, al tavolo delle grandi, siede a pieno titolo e con pieno merito.

Come in tutte le partite alla Sardegna Arena, questa sera ci sarà un'intera regione a spingere i rossoblù, Una regione che vuole continuare ad alimentare un sogno.

Ranieri, protagonista del memorabile doppio salto di categoria dallla C alla A tra il 1988 e il 1991, non è l'unico ex della sfida. Ci sono anche il selargino Nicola Murru e lo svedese Albin Ekdal, entrambi dati per titolari questa sera.

Non sarà una partita facile, Ranieri ha preso una squadra ultima in classifica e l'ha portata fuori dalla zona retrocessione in un mese e mezzo, raccogliendo nove punti in sei partite, compresi i pareggi contro Roma e Atalanta.

FORMAZIONE - Nell'undici titolare ci sarà qualche novità rispetto a Lecce. Obbligata quella di Rafael al posto dello squalificato Olsen. Sulla destra, con Cacciatore anch'egli squalificato, tocca a Faragò, che ha vinto il ballottaggio con i giovani Pinna e Mattiello. Torna Pellegrini sull'out sinistro, centrali i soliti Klavan e Pisacane.

In mezzo al campo, con Cigarini e Rog potrebbe toccare a Castro, in ballottaggio con Nandez. Maran potrebbe concedere un turno di riposo al furetto uruguaiano che, pur non scendendo mai sotto la sufficienza, ha perso un po' di lucidità nelle ultime uscite. Per chiudere, gli inamovibili Nainggolan, Joao Pedro e Simeone.

Ranieri si affiderà al 4-4-2, coppia d'attacco formata da Quagliarella e Gabbiadini.

MARAN - Continua a predicare calma il mister, che ancora mastica amaro per la vittoria buttata via nel finale a Lecce. "Viviamo alla giornata e procediamo a fari spenti: se siamo arrivati fin qui lo dobbiamo a questo atteggiamento".

Che non vuol dire sedersi sugli allori: "Allo stesso tempo ci deve motivare l'ambizione, la voglia di non accontentarci e di voler sempre qualcosa di più, consapevoli che nel momento in cui caliamo d'intensità può accadere quel che è successo lunedì a Lecce".

La classifica? "Certifica quel che abbiamo fatto e può dare entusiasmo, ma dobbiamo pensare alla partita da affrontare. E la rabbia può essere uno stimolo per andare in campo decisi ad ottenere il massimo".

Occhio alla Samp, ammonisce il tecnico: "La sua classifica non è veritiera, è la stessa squadra che l'anno scorso ha sfiorato l'ingresso in Europa League, e dall'arrivo di Ranieri ha trovato subito una sua solidità. Un avversario da prendere con le pinze, che troviamo nel suo momento migliore".

Poi parla del suo Cagliari Maran, e riconosce che non è più quello dell'anno scorso, anche come tipologia di gioco. E non poteva essere altrimenti, vista l'assenza di Pavoletti e un centrocampo infarcito di piedi buoni: "Nelle ultime cinque-sei partite abbiamo cambiato il modo di giocare, può essere che gli allenatori avversari ci abbiano studiato e prendano le loro contromisure. Se vogliamo continuare a fare bene dobbiamo andare in campo con lavoro, dedizione, cura dei dettagli e la fame della squadra che ogni settimana si gioca una finale".

E giovedì si replica, sempre alla Sardegna Arena: Cagliari e Samp si giocheranno un posto negli ottavi di finale di Coppa Italia, la vincente se la vedrà con l'Inter.

(Unioneonline/L)

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