Cagliari-Milano, Milano-Cagliari. C’è chi va c’è chi viene portandosi nel bagaglio sogni e obiettivi differenti. È il caso di Nicolò Barella e Radja Nainggolan che in questa sessione di mercato hanno preso direzioni opposte scambiandosi maglia e posizione in campo. Il primo ha spiccato il volo verso l’Inter, il secondo è tornato a casa con la voglia di sudare la maglia come ai vecchi tempi. Scelte agli antipodi che però hanno origini molto lontane. Il perché ce lo dice Werther Carboni. L’ex capitano della Primavera rossoblù è entrato a far parte del club sardo nel luglio 2012 ricevendo la prima convocazione in prima squadra nel novembre dello stesso anno, quando il Ninja dava spettacolo per i campi di A scippando palloni e ringhiando sulle caviglie degli avversari. Werther, estremo difensore oggi 23enne, non era il solo a sognare il debutto: con lui c’erano i giovani Antonio Loi e proprio Barella “eravamo i più piccoli, ci mettevano sempre nella stessa camera”. Da lì l’amicizia, le cene a casa, le farfalle nello stomaco al solo pensiero di calcare l’erba con i big. Nicolò c’è riuscito, Carboni no, ma nulla può cancellare i ricordi di quegli anni vissuti anche col «Ninja» mentre il nerazzurro sognava Stankovic. Perché il Poetto e la Madonnina non sono poi così lontani, se di mezzo c’è il cuore.

Nicolò Barella e Werther Carboni in aeroporto (foto Instagram)
Nicolò Barella e Werther Carboni in aeroporto (foto Instagram)
Nicolò Barella e Werther Carboni in aeroporto (foto Instagram)

Werther, come giudica il ritorno di Nainggolan al Cagliari?

«Hanno prevalso gli affetti familiari. Fin da quando c’ero io i colori rossoblù erano una fede così come per Andrea Cossu e Daniele Conti, sono persone che hanno questa società nella pelle».

Giulini ha detto che sarà un esempio. Ai vostri tempi lo era?

«Sicuramente dal punto di vista delle motivazioni era un modello da seguire, soprattutto per noi ‘piccoli’. Lo vedevamo come un condottiero e un leader indiscusso nonostante non fosse capitano».

Quali sono i pregi e i difetti del Ninja?

«Per quello che posso dire della mia esperienza sicuramente il rispetto dei compagni di squadra. Non snobbava nessuno nonostante fosse un grande giocatore, cercava sempre di mettere a proprio agio tutti, ragazzi compresi. Un difetto? I tanti rimproveri, ma ci sta».

Werther Carboni con la fascia di capitano del Cagliari (foto Instagram)
Werther Carboni con la fascia di capitano del Cagliari (foto Instagram)
Werther Carboni con la fascia di capitano del Cagliari (foto Instagram)

Ci racconta un aneddoto riguardante il centrocampista belga?

«Ero in camera con Nicolò a giocare alla Playstation quando ad un certo punto sentiamo bussare alla porta: erano Nainggolan e Cossu armati di rasoio. Ci hanno sorpreso e obbligato a tagliarci i capelli, ricordo una sfumatura oscena e i commenti del Ninja che diceva ad Andrea come procedere. Scena indimenticabile più per loro che per noi».

Sono stati anni splendidi anche per lei. Soddisfatto della sua avventura rossoblù?

«Gli obiettivi che avevo in testa erano ben altri rispetto a come è andata. Ricordo con piacere quelle stagioni perché stavo a contatto tutti i giorni con campioni di livello assoluto tipo Nainggolan, ma anche lo stesso Avramov che mi ha aiutato e sostenuto sotto tutti i punti di vista. Non so perché non mi abbiano più rinnovato il contratto, a Olbia in Lega Pro ho fatto bene. Ora cerco una squadra che mi permetta di fare un bel campionato».

Lei ha un bellissimo rapporto con Barella. Nicolò era ambizioso già dalla Primavera?

«Si vedeva che aveva fame e voglia di arrivare lontano rispetto agli altri, non c’è dubbio».

Il Cagliari Calcio nello spogliatoio (foto Instagram)
Il Cagliari Calcio nello spogliatoio (foto Instagram)
Il Cagliari Calcio nello spogliatoio (foto Instagram)

Com’è fuori dal campo?

«Adesso non so se sia cambiato, complice l’età, ma è sempre stato un tipo euforico e con la voglia di divertirsi. Mi veniva a prendere a casa per andare da ogni parte. Ora sua vita si è trasformata anche perché ha due bambine piccole ed è sposato, non si farà distrarre da locali e quant’altro».

Si aspettava una crescita del genere? È arrivato addirittura all’Inter…

«Da giovane era un bel giocatore, certo oggi è diventato un fuoriclasse. Non credo avrà difficoltà ad imporsi in nerazzurro perché ha già dimostrato di avere molta personalità. Anche in Nazionale ha trovato la sua dimensione e riuscirà ad emergere».

Da calciatore: meglio Nicolò o Radja?

«Hanno le stesse caratteristiche, non tirano mai la gamba indietro. Li ho visti entrambi crescere, soprattutto Barella e credo sia un piccolo Ninja: è Nainggolan da giovane».

Filippo Migheli

(Unioneonline)
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