"Lo avremmo seguito con due macchine per speronarlo in strada e farlo salire su un'altra vettura. Poi si è fermato al distributore di benzina e quando lo stavamo aspettando si è girato verso di noi per chiederci se volessimo un autografo. In quel momento ho pensato 'ma cosa stiamo facendo?' e abbiamo lasciato stare".

Il racconto di Fabrizio Maiello è di quelli choc. L'ex Primavera del Monza, con diversi anni di carcere alle spalle, ha rilasciato una lunga intervista a Gianlucadimarzio.com in cui ha ammesso di aver avuto come obiettivo il sequestro di Magic Box.

Il 56enne veniva chiamato "Maradona" in prigione e giocava nella stessa squadra della Banda della Magliana, storica organizzazione criminale di Roma.

Dentro, però, il calcio lo ha salvato: "Fondamentalmente ero un bravo ragazzo. Non fumavo né bevevo e rientravo sempre presto a casa. Non ero un delinquente, ma lo sono diventato nel tempo dopo le frequentazioni con la Banda della Comasina guidata da Vallanzasca. Poi ho capito che stavo sbagliando".

La prima volta in cui è stato arrestato ha preso 18 anni per una rapina. Oggi è un uomo libero e vive a Milano con un unica grande passione: il pallone. Il racconto su Zola però difficilmente verrà dimenticato dal popolo sardo, anche se Maiello ha preferito non specificare l'anno.

Vista la popolarità del mago di Oliena, si presume sia avvenuto negli anni in cui giocava al Parma ed era un asso della Nazionale, tra il 1993 e il 1996. Anni in cui, stando alla versione di Fabrizio, ha rischiato grosso.

(Unioneonline/M)
© Riproduzione riservata