L'Italia sta seguendo con orgoglio l'avventura della Nazionale femminile ai Mondiali di calcio che si stanno disputando in Francia.

Un'avventura che sta riscuotendo grande successo di pubblico (come dimostrano gli ascolti record) e che sta facendo scoprire al Belpaese il mondo del pallone al femminile.

Ma qual è il segreto di questo successo? Lo spiega a unionesarda.it un addetto ai lavori.

Ovvero Mario Desole, allenatore della Torres femminile, gloriosa società sassarese, che oggi milita in Serie C, dove hanno anche giocato due pilastri della selezione di Milena Bertolini, Aurora Galli ed Elisa Bartoli.

Mister, si può dire che l'Italia ha finalmente scoperto, davvero, il calcio femminile?

"Penso di sì. Ed era ora. Da altre parti, in Europa e non solo, il calcio femminile è già una realtà affermata. Noi invece siamo un pizzico in ritardo. I successi delle azzurre possono essere la svolta definitiva per far conoscere a tutti il nostro movimento".

Oltre alle vittorie della Nazionale, cosa ha contribuito alla ri-scoperta del calcio femminile in Italia?

"Senza dubbio la scelta delle grandi società maschili di Serie A, come la Juventus e il Milan, di tornare a investire sulle donne. E poi l'attenzione delle televisioni, a cominciare da Sky. Tutto questo ha sicuramente stimolato un interesse che prima non c'era".

Per alcuni il divario tra calcio maschile e femminile è molto marcato. È una questione fisica o il gap, se c'è, è imputabile alle minori possibilità e strutture che hanno a disposizione le donne?

"Ovviamente uomini e donne hanno una struttura fisica diversa, quindi il gesto atletico non può che essere diverso. Faccio un esempio: nei maschi chi gioca in porta non è mai meno di 1,90. Le donne solitamente hanno invece una statura inferiore. Le porte hanno però sempre la stessa misura. Dunque le differenze nel gesto atletico ci sono. Quanto alla padronanza tecnica e all'applicazione degli schemi e degli automatismi di gioco non vedo invece molta differenza".

A volte si parla di cambiare le regole, adattandole maggiormente alla conformazione fisica delle donne. Campi più corti, porte più piccole. Cosa ne pensa?

"Se i cambiamenti servono a innalzare lo spettacolo senza snaturare lo sport ben vengano".

Mario Desole (Foto Torres)
Mario Desole (Foto Torres)
Mario Desole (Foto Torres)

L'Italia è ai Quarti, dove incontrerà l'Olanda. Dove possono arrivare le azzurre?

"Potremmo dire che essere arrivati fin lì, attirando tanta attenzione sul calcio femminile italiano, è già una vittoria. Ma credo che contro l'Olanda le azzurre giocheranno per vincere, perché sanno di avere le possibilità per passare il turno. Certo, più si va avanti più si fa dura, trovandosi a sfidare magari Stati Uniti e Germania. Ma le nostre ragazze hanno i mezzi e l'entusiasmo per continuare a fare bene".

In Nazionale ci sono due ex Torres, Galli e Bartoli. Avete in rosa altre giocatrici in prospettiva azzurra?

"Ci sono Maria Grazia Ladu e Flavia Fancellu che hanno già risposto ad alcune chiamate nelle nazionali under. Sono del 2001 e del 2004 e in ottica futura hanno ancora grande margine di miglioramento".

Quali sono invece gli obiettivi della sua Torres?

"Il traguardo che ci siamo prefissi è quello di tornare ai livelli che spettano a una società dalla grande storia come la nostra. Dunque, fermo restando un calciomercato positivo, continueremo su quella strada per cercare di raggiungere la serie B, che è il primo step per tornare ai livelli che ci competono".

Luigi Barnaba Frigoli

(Unioneonline)
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