Simone Inzaghi stravedeva per lui. Lo ha allenato nelle giovanili della Lazio facendogli fare tutta la trafila sino alla prima squadra.

Ha giocato con Keita Baldé (ora all'Inter), Stracoscia, Guerrieri, Murgia e Paloschi e con i tecnici della prima squadra Edy Reja e Stefano Pioli.

Il sogno della Serie A era dietro l'angolo. Tutti parlavano bene di Simone Milani, trequartista, uomo assist, goleador, micidiale nei calci piazzati. Poi un brutto giorno, un incidente in auto, l'ospedale, la paura di non poter più giocare a pallone. Tanta sfortuna, proprio alla vigilia del primo contratto da professionista con la Lazio.

Un colpo terribile. Un sogno spezzato tra le lamiere di quell'auto alla vigilia del raduno nel 2016.

Ma Milani non aveva alcuna intenzione di arrendersi.

"Appena guarito, ho iniziato da capo con una volontà di ferro giocando in Serie D con i pugliesi del San Severo. Sei gol, diversi assist con tante società e procuratori che hanno iniziato a "rivedermi".

L'anno dopo, ecco la gloriosa Nocerina. "Tante presenze ma anche la caduta della società per ragioni, si era detto, finanziarie".

Così Simone Milani ha preferito riavvicinarsi a casa: "Sono tornato a Roma, alla Lupa dove ho fatto benissimo. Ho segnato gol e ho fatto dieci assist".

E dopo Roma, tappa al Nord?

"È vero. Lo scorso anno sono arrivato in C, alla Pro Piacenza. Sappiamo tutti come è finita, senza soldi, la società è finita male con la rinuncia a tantissime gare, sino alla esclusione dal campionato".

E intanto in Sardegna, il Castiadas stentava in Serie D. La società del Sarrabus, con tanta voglia di salvezza, gli ha messo gli occhi addosso?

"Ho accettato di venire in Sardegna. Il Castiadas con in primis presidente Pierpaolo Piu, mi ha subito convinto. Non mi sono pentito. Sto bene, ho trovato una società seria, composta da gran signori. Il primo mese è stato un tormento, tra infortuni e l'influenza. Ora sto giocando, ho segnato due gol al Lanusei e al Flaminia. Ho una gran voglia di spaccare tutto. Ci possiamo salvare".

Si può fare davvero?

"Ne sono convinto. Ma per questo bisogna essere uniti, pensare all'obiettivo con grande determinazione: tutti assieme per salvare il Castiadas".
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