"C'è una massima che dice: 'le cose migliori non arrivano mai facilmente, ed è il mio credo. La mia vita è fatta di lotta e duro lavoro, così ho raggiunto i miei obiettivi. Non è stato semplice ma ce l'ho fatta".

Sono le parole pronunciate, appena qualche giorno fa, da Luka Modric, il 33enne croato annunciato ieri come vincitore del Pallone d'Oro 2018, prestigioso riconoscimento calcistico assegnato dalla rivista France Football grazie al voto di 173 giornalisti da tutto il mondo.

E lui, l’uomo capace di interrompere il duopolio Messi-Ronaldo lungo un decennio, di straordinario reclama per sé davvero poco: non ha il fisico scultoreo di Ronaldo, tantomeno i guizzi improvvisi di Messi.

Ma una tecnica eccelsa, frutto non certo di un "dono di Dio" ma di tanto lavoro, tanta fatica, e tanto sudore, che dai campetti accidentati di Zara l'hanno portato a diventare il numero 10 del Real Madrid e l'uomo immagine di una nazionale che ha fatto sognare generazioni intere agli ultimi mondiali.

Luka Modric con la famiglia alla cerimonia di consegna del premio (Ansa)
Luka Modric con la famiglia alla cerimonia di consegna del premio (Ansa)
Luka Modric con la famiglia alla cerimonia di consegna del premio (Ansa)

I PRIMI ANNI - La parabola sportiva di Luka Modric è quella della sua vita: classe 1985, nasce a Zara negli anni più difficili della sua terra, che verrà presto coinvolta negli orrori della guerra sui Balcani, durata dal 1991 al 1995.

In un video di quegli anni si vede un bimbo che corre fra i monti, e che i più ritengono sia proprio il calciatore all'età di quattro o cinque anni.

Il piccolo Luka ha solo sei anni quando perde ogni illusione di un'infanzia già travagliata vedendo morire il nonno, che porta il suo stesso nome e che con lui vive nella casa di famiglia di Modrici - piccola località montuosa che prende il loro cognome, al confine con la Bosnia - proprio davanti ai suoi occhi. Nel 1991, dopo l'indipendenza dalla Jugoslavia annunciata dai croati, l'esercito e le milizie popolari serbe penetrano e occupano le aree settentrionali del Paese al confine con la Bosnia, proprio dove vivono i Modric. E in un terribile agguato l'anziano nonno, trovato inerme mentre cura il bestiame, viene freddato a sangue freddo.

Uno choc che non potrà più essere dimenticato.

GRANDE TALENTO - La famiglia di Luka lascia allora la casa e si rifugia all'Hotel Kolovare di Zara, trasformato in un centro di accoglienza per sfollati. Lì il piccolo Luka inizia a tirare i primi calci al pallone, ed è il direttore dell'albergo, che frequenta abitualmente la società calcistica locale dello Zadar, a segnalare il piccolo come dotato di grande talento. Luka viene accolto nel centro sportivo guidato dai dirigenti dello Zadar come uno dei tanti bimbi cui viene offerto, non lontano dal sibilo delle granate, un riparo che li aiuti, almeno per qualche ora, a dimenticare gli orrori della guerra.

E lui si fa subito notare, grazie a un controllo di palla migliore di quello di ragazzi anche molto più grandi, e a una visione di gioco innata.

Modric alza la Champions League vinta con il Real Madrid nel 2018 (Ansa)
Modric alza la Champions League vinta con il Real Madrid nel 2018 (Ansa)
Modric alza la Champions League vinta con il Real Madrid nel 2018 (Ansa)

LA DINAMO - All'età di sedici anni entra a far parte della squadra della Dinamo Zagabria, e dopo aver militato per un anno nelle giovanili viene ceduto in prestito, per farsi le ossa, allo Zrinjski Mostar, nel campionato bosniaco: a diciotto anni viene nominato miglior giocatore del campionato nazionale. Successivamente passa all'Inter Zapresic, nella Prva HNL, per poi essere richiamato dalla Dinamo Zagabria.

Qui si dimostra un ottimo playmaker e regista e, nel 2008, la squadra della capitale croata si aggiudica il campionato con ben ventotto punti di distacco rispetto alla seconda classificata, vincendo anche la coppa nazionale.

Con la maglia del Tottenham (Ansa)
Con la maglia del Tottenham (Ansa)
Con la maglia del Tottenham (Ansa)

IL GRANDE SUCCESSO - In questo periodo, per il suo stile di gioco e per le sue caratteristiche fisiche, viene soprannominato il Johan Cruijff croato, e al suo trasferimento al Tottenham per 21 milioni di euro, il più costoso nella storia del club inglese e il più remunerativo di sempre per la Dinamo, lo stadio Maksimir di Zagabria gli rende omaggio con una lunga ovazione del pubblico, probabilmente consapevole di trovarsi di fronte a un giocatore di rara classe e con una lunga carriera di successi davanti.

Quindi il passaggio al Real Madrid per trenta milioni di euro, e i successi con la nazionale.

Con il trofeo di miglior giocatore dell'ultimo Mondiale (Ansa)
Con il trofeo di miglior giocatore dell'ultimo Mondiale (Ansa)
Con il trofeo di miglior giocatore dell'ultimo Mondiale (Ansa)

CON I PIEDI PER TERRA - Oggi, con il premio più ambito fra le mani, il 27enne Luka conserva la semplicità e lo sguardo fiero e determinato che da sempre lo accompagnano, e che fanno sognare i più piccoli, non solo croati: la sua maglia numero 10 della nazionale è andata letteralmente esaurita nel mondo con gli ultimi mondiali, mandando in “tilt” la produzione del colosso Nike, che in questi giorni l’ha finalmente riproposta negli store per la gioia di molti bimbi.

Perché se Cristiano Ronaldo è un extraterrestre, Luka Modric ha i piedi molto ben piantati per terra: e a volte, un pizzico di normalità, può essere per molti l'esempio più bello.

Virginia Lodi
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