Se a Sassari società e tifosi tirano un sospiro di sollievo per la rientrata partenza del coach Gianmarco Pozzecco, sul campionato 2020/21 si addensano nuvoloni.

Ad oggi la serie A è ritornata a 17 squadre, perché Pistoia ha formalizzato la richiesta di autoretrocessione in A2. Una scelta dettata da motivi economici. Restano invece tutti gli altri club in difficoltà: Pesaro, Virtus Roma e Cremona sono convinti di riuscire a disputare la stagione, seppure con budget limitati. Si aspettano anche decisioni da Torino, dove il presidente Stefano Sardara deve liberarsi delle quote di maggioranza.

Certo è che gli intendimenti di Fip e Lagabasket erano quelli di avere di nuovo un campionato a squadre pari. Bisognerà attendere qualche settimana per verificare che le iscrizioni siano in regola. E solo dopo si potrà decidere se ripescare qualcuno dalla A2 qualora la composizione della massima serie resti dispari.

Nel frattempo polemiche sulla clausola Covid-19. L'Usap, il sindacato degli allenatori di pallacanestro, rifiuta le modifiche all'accordo collettivo presentate da Gandini, il numero uno della Legabasket. Si tratta della famosa clausola Covid-19 che prevede che il contratto decada se la stagione viene annullata prima della partenza. Invece viene pagato solo il 25% se la stagione viene cancellata dopo il via o sospesa dopo il via senza possibilità di allenamento. Le società pagano infine mezzo stipendio in caso di sospensione ma con possibilità di allenamento.

L'Usap rigetta la proposta per "notevole squilibrio tra le parti, nonché contrarie alle leggi statali e alla linea guida emessa dal BAT-FIBA. Pertanto, si diffidano i club all'utilizzo della predetta scrittura, la quale verrà ritenuta nulla in sede di deposito, con contestuale invio alla Procura Federale per gli accertamenti del caso".
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