La bandiera e capitano della Dinamo resta un punto di riferimento anche in questi giorni di blocco dei campionati e di quarantena imposti dal coronavirus. Jack Devecchi, alla quattordicesima stagione a Sassari, spiega come si svolge la sua giornata. "La sveglia è sempre alle 7.30 massimo. Del resto sono il più mattiniero della squadra. Magari me la prendo con più calma".

Dopo la colazione inizia il giro di contatti con i capitani delle altre squadre, tutte ferme come quella biancoblù. "Abbiamo creato una chat di gruppo per tenerci aggiornati sulla situazione e scambiarci informazioni. Faccio da tramite anche per gli americani della nostra squadra che vogliono avere informazioni. Per loro è più dura e le preoccupazioni sono maggiori. Sono utili i contatti con la Giba, l'associazione giocatori che ci protegge e ci tutela. Ogni mattina entro in chat e mi confronto con i rappresentanti delle altre squadre e poi diamo le linee guida ai compagni".

A casa ma non in panciolle. Il preparatore fisico Matteo Boccolini ha dato delle schede di allenamento individuali ad ogni giocatore.

"Dopo il pranzo, piccolo riposo e poi mi alleno per un'ora, un'ora e mezzo. Ho la fortuna di avere qualche attrezzo in casa come manubri ed elastici. Fondamentale lo stretching e cercare di tenere i muscoli tonici, però manca la parte aerobica". Poi c'è la parte dello studio al computer: "Sto seguendo un corso per dirigenti sportivi" spiega il capitano, diventato quest'anno testimonial del minibasket Dinamo.

Si sente al telefono coi genitori, che vivono a Graffignana, vicino a Lodi, e col cugino Danilo Gallinari, che gioca negli Usa con gli Oklahoma Thunder: "Pure mio padre ha dovuto abbassare la serranda del suo negozio di caccia e pesca e articoli sportivi. Quanto a mio cugino Danilo, ora la Nba si è fermata e tutti i giocatori sono in quarantena. Tutto quello che mi racconta sulle strade che si svuotano e l'atmosfera surreale, noi l'abbiamo già vissuto in Italia".

In chiusura di giornata, meglio un libro della televisione: "Di tv ne ho sempre guardata pochino e preferivo lo sport. Ora mi limito a qualche telegiornale. Preferisco leggere, ora sono alle prese con Basketball Journey, scritto da Alessandro Mamoli e Michele Pettene".
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