"Fondamentali l'approccio e il nostro pubblico". Troppo esiguo lo scarto conquistato all'andata sul campo israeliano (+5) per pensare di gestire la partita e contenere la sconfitta sotto i 4 punti.

Mercoledì sera al palaSerradimigni (ore 20.30) Sassari deve battere di nuovo l'Hapoel Holon se vuole conquistare la sua prima finale in una coppa europea. Chi vince affronterà la vincente tra Wurzburg e Varese, coi tedeschi favoriti dal +23 ottenuto sul campo lombardo. L'andata della semifinale di Europe Cup ha mostrato la pericolosità di una squadra senza veri centri, ma con tanti giocatori dinamici che cercano subito l'uno contro uno.

Ad esempio la guardia Walden e l'ala DeQuan Jones hanno prodotto 43 punti insieme e sono risultati spine nel fianco della difesa della Dinamo. La formazione di Pozzecco l'ha spuntata solo grazie ad un ultimo quarto di grande energia, come spesso gli accade: 26-17.

Ma forse proprio il fatto che il successo nella prima finale sia stato di stretta misura (94-89) mette al riparo il Banco di Sardegna dal rischio corso nei quarti, quando al ritorno contro il Pinar Karsiyaka, forte del +19 all'andata, la formazione sassarese iniziò tanto male da finire addirittura sotto di 25 punti dopo un quarto d'ora. Non a caso il vice allenatore Edoardo Casalone spiega: "Sarà fondamentale l'approccio alla partita e il controllo del ritmo. Confidiamo poi molto sulla spinta del nostro pubblico".
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