Divergenze parallele.

Nessuna collaborazione tra le due società di Sassari, che restano distinte e faranno la serie D ognuna per conto proprio.

Il presidente rossoblù Salvatore Sechi aveva dichiarato: "Il progetto non mi piace, se vogliono realizzarlo e fare una polisportiva, comprino la Torres entro 48 ore".

Oggi è arrivato un nuovo comunicato del Latte Dolce.

"In questo clima di tensione e rissa mediatica diventa complicato portare avanti qualsiasi attività e sostenere qualsiasi proposta. La collaborazione che avevamo in mente, sarebbe dovuta nascere in un clima di piena e totale serenità collettiva, situazione ideale per la società sportiva e gli imprenditori interessati al progetto", si legge nel documento.

I dirigenti e imprenditori dell'altra realtà sassarese spiegano: "Non è mai stata palesata l'intenzione di acquistare la Torres: l'intento era quello di costruire, insieme, un progetto basato sulla condivisione di idee e obiettivi. Abbiamo verificato che tale progetto è irrealizzabile proprio per la totale mancanza di condivisione delle sopra citate idee e dei sopra citati obiettivi. Indipendentemente dalla nostra volontà, al momento non ci sono i presupposti per portare avanti il tipo di collaborazione immaginata. In futuro, chissà".

Insomma, come due anni fa Torres e Latte Dolce saranno avversarie sul campo e probabilmente la rivalità sarà più accesa che mai.

I rossoblù tra l'altro proprio oggi riportano la sede legale a Sassari grazie all'incorporamento dello Sporting Sassari.

L'estate scorsa infatti la Torres era ripartita con una società differente da quella gestita da Daniele Piraino e messa in liquidazione perché gravemente indebitata, ma per giocare in Eccellenza coi colori rossoblù Sechi e soci avevano dovuto rilevare il Tergu e cambiarne la denominazione, chedendo di giocare al "Vanni Sanna" di Sassari.

Da oggi la Torres è nuovamente nel suo luogo di origine.

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