"Vivo quello come mi è successo come una rinascita, non come una tragedia".

A distanza di oltre quattro mesi dall'incidente canadese in cui ha perso mani e piedi, rimasti congelati durante un'ultramartatona sulle nevi dello Yukon, Roberto Zanda è ricomparso in pubblico.

Lo ha fatto nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta all'ospedale Cto della Città della Salute di Torino, dove per la prima volta i medici hanno parlato della sua ripresa e delle protesi che Zanda ha finalmente svelato.

A fornirgli due piedi artificiali altamente performanti e una mano bionica è stata l'Officina Ortopedica Maria Adelaide. Z

anda, cagliaritano, 60 anni, ha subito stupito tutti per la rapidità di apprendimento nell'utilizzo dei nuovi strumenti, con i quali non nasconde l'ambizione di tornare a gareggiare.

"La mano destra di Roberto è stata amputata all'altezza dell'avambraccio, in modo da poter procedere all'applicazione della protesi bionica", ha spiegato Bruno Battiston, direttore della struttura di Chirurgia della mano e arto superiore del Cto, il chirurgo che l'ha operato.

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