Davide Astori, 31 anni, capitano della Fiorentina e indimenticabile difensore del Cagliari (con cui fa il suo esordio in serie A nel 2008), è morto ieri - improvvisamente - in una camera d'albergo, mentre si trovava in ritiro con la sua squadra a Udine.

Si è parlato di un arresto cardiocircolatorio. E ci si domanda: come è possibile che uno sportivo così giovane e sottoposto a controlli periodici, sia deceduto in questo modo?

"La cosa che qui appare inusuale e su cui bisognerà riflettere, anche se in medicina il 'rischio zero' non esiste mai, è che la morte sia avvenuta nel sonno. I meccanismi che agiscono nelle forme di morte giovanile durante il sonno sono diversi da quelli legati all'attività sportiva", ha spiegato Giorgio Galanti, direttore del dipartimento di medicina sportiva dell'ospedale Careggi di Firenze, ed ex medico sociale della Fiorentina.

Solitamente, ricorda Galanti, quando un atleta rimane vittima di questi episodi, la circostanza è collegabile a uno sforzo sportivo, cosa che in questa tragedia non è avvenuta.

"In via ipotetica - ha aggiunto - con l'autopsia si potrebbero trovare delle spiegazioni, come una malformazione cerebrale o una malattia cardiaca rara non diagnosticabile. Una cosa è certa, l'atleta è sempre stato controllato e le eventuali alterazioni legate all'attività del cuore durante lo sforzo sono state tutte monitorate. Doping? Non c'entra niente. Il livello di controllo in Italia ha raggiunto livelli elevatissimi e quindi questo sospetto non si pone neppure".

IL CARDIOLOGO: "RIDURRE LE PARTITE" - Troppo sport fa male e le partite vanno ridotte. Questo, in sintesi, il pensiero di Ivo Pulcini, cardiologo e medico dello sport, secondo cui la sindrome da sovrallenamento può portare a una malattia. "Come medicina dello sport - spiega - siamo all'avanguardia e facciamo più controlli sui giocatori, ma il problema è che anche persone perfettamente normali potrebbero avere un minimo difetto". Per quanto riguarda la morte di Astori, "ho pensato ad una morte elettrica, non a un infarto, ma a una ipertrofia ventricolare destra aritmogena". Pur ribadendo che può accadere l'imponderabile pur facendo tutti i controlli del caso, Pulcini lancia l'allarme sulla sindrome da sovrallenamento. "Uno sforzo superiore produce problemi neurocircolatori. Può portare alla malattia. Lo sport è come una medicina, troppo può far male, servirebbe ridurre le partite del campionato di calcio. Il nostro organismo è come una macchina, ha bisogno di raffreddare il motore, di fare il cambio dell'olio, di manutenzione",

L'INCHIESTA - Intanto la procura di Udine ha aperto un'inchiesta sulla morte del difensore, omicidio colposo l'ipotesi di reato.

"Abbiamo aperto un procedimento penale, allo stato attuale a carico di ignoti, e abbiamo disposto l'autopsia che verrà eseguita prossimamente", ha dichiarato il procuratore capo della città friulana Antonio De Nicolo.

Il funerale del calciatore è in programma per giovedì a Firenze.

(Unioneonline/s.a.)

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