Il futuro del liscio è nelle mani degli Extraliscio, e sono mani capacissime come stanno dimostrando in queste sere sul palco di Sanremo.

Con il brano "Bianca Luce Nera" portano in scena una ricetta inedita, fatta di folklore e tradizione misti a punk, rock ed elettronica: un vero cortocircuito musicale di mondi e generazioni, che funziona. I protagonisti sono lo sperimentatore e polistrumentista Mirco Mariani, la star del liscio Moreno il Biondo e la "Voce di Romagna mia nel mondo" Mauro Ferrara, accompagnati da Davide Toffolo.

"Questa canzone l'abbiamo scritta per noi", racconta a Unionesarda.it Moreno "Il Biondo" Conficconi, braccio destro di Raoul Casadei: "Non pensavamo affatto a Sanremo e ci siamo finiti senza saperlo".

Come sono andate le cose?

"Dobbiamo la nostra presenza all'Ariston a Elisabetta Sgarbi, che ha prodotto il nostro nuovo album, 'E' bello perdersi' (Betty Wrong Edizioni Musicali / Sony Music) e ci ha voluto come protagonisti nel suo film “Extraliscio – Punk da Balera. Si ballerà finché entra la luce dell’alba". Tutto è nato da una canzone che Mariani le ha inviato: lei ci ha invitato a lavorarci subito ma senza dirci il motivo. Ci disse di cercare di renderla piena di suoni, che partissero dal liscio ma andassero oltre il genere".

Poi come è andata?

"Ha inviato la canzone ad Amadeus e a lui è piaciuta subito. Sicuramente anche perché è romagnolo, ha sentito le anime dei suoni della Romagna. Non era il liscio tradizionale ma se lo portava dietro. E si fidi, noi il liscio lo conosciamo bene".

Eppure il suo tampone positivo rischiava di far saltare tutto. Come vi siete sentiti quando avete avuto la notizia?

"E’ stata una brutta sorpresa, i controlli erano stati fatti il giorno prima con esito negativo. Abbiamo fatto un altro test, e il mio antigenico è risultato positivo. Uno choc: per fortuna il successivo tampone molecolare era negativo quindi siamo rientrati in corsa, abbiamo perso però una prova e non è da poco".

Avevate detto, prima di iniziare, "Sanremo sarà la nostra balera". Ma la balera è il massimo della condivisione, della folla, del ballo sfrenato. Con la platea vuota riuscite a sentirla?

"La balera è un posto magico: anche quando è vuota senti il suo profumo fatto di vita, passioni, gioia. C’è tutto, è uno spaccato sociale italiano. Ora le balere sono tutte chiuse: il ballo è stato il primo a essere tagliato fuori e sarà l’ultimo a ripartire per ragioni evidenti. Ma devo dire che le emozioni ci sono arrivate anche senza la gente: con gli occhi chiusi vedevamo l’abbraccio del ballerino. E quando li riaprivamo c'era un’orchestra che ogni musicista sogna di avere".

Il "Medley Rosamunda" nella serata delle cover è stata un’esplosione di colori. Siete soddisfatti dell'esecuzione?

"Sì, è andata benissimo. Abbiamo ospitato Peter Pichler, artista di Monaco di Baviera, uno dei pochi musicisti al mondo in grado di suonare il Trautonium, strumento musicale poco noto. Il suono era affiancato al clarinetto in do, quello del liscio. Un vero virtuosismo".

Quanto a classifica state andando piuttosto bene, è un aspetto che guardate?

"Certo, lo facciamo perché è una gara. Ma noi ragioniamo sul dopo Sanremo e sul nostro progetto".

Ossia?

"Rilanciare il liscio, un genere che ha una grande storia ma anche futuro. Noi lo reinterpretiamo con allegria, passione, ma anche con un testo importante: il nostro liscio, insomma, non è solo ballo".
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