Una gara dominata da Netflix con un totale 160 nomination: le serie tv si preparano agli Emmy 2020, annunciati nei giorni scorsi in diretta streaming dal Ceo della Television Academy, Frank Sherma, che ha poi passato la parola a Leslie Jones di SNL e ai presentatori dei premi Laverne Cox, Josh Gad e Tatiana Maslany.

Strappando il primato a Hbo, che l'aveva mantenuto 19 volte su venti in passato, e che stavolta è arrivato secondo con 107 candidature, Netflix si è rivelato best performer della nuova edizione degli Emmy conquistando piazzamenti in dieci delle undici categorie e dimostrando la potenza delle piattaforme in streaming.

Con il sipario calato sui grandi favoriti delle passate edizioni come "Trono di Spade", "Veep" e Fleabag", show come "Insecure" e "Schitt's Creek" hanno ricevuto multiple candidature, ma è stato "Watchmen" di HBO con Regina King che ha stabilito il record dell'edizione 2020 con 26 nomination, seguito dalle venti di "The Marvelous Mrs. Maisel", "Ozark" e "Succession" (18 alla pari) e le 15 di "The Mandalorian".

Tra le "prime volte", l'irriverente show di Hulu "Ramy" con Ramy Youssef ha conquistato la prima nomination a un Emmy per una sitcom musulmano-americana.

E poi tanti grandi ritorni, tra cui le favorite della vigilia Olivia Coleman per "Crown", le due rivali di "Killing Eve", Sandra Oh e Jodie Comer, e Rachel Brosnahan di "Mrs. Meisel" di Amazon.

Candidata anche Cate Blanchett per la parte della ultra conservatrice Phillys Schlafly in "Mrs. America".

Tra gli show in lizza - i vincitori saranno annunciati da Jimmy Kimmel sulla Abc il 20 settembre - ci sono anche le miniserie "Umbelievable" e "Unorthodox", la cui protagonista Shina Haas eè candidata come attrice in una serie limitata, e "Handmaid's Tale" per la terza stagione della saga distopica tratta dal romanzo di Margaret Atwood che peraltro aveva lasciato tiepida la critica.

(Unioneonline/v.l.)
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