Due matrimoni, due figli, l'amore con Kirk Douglas e James Dean, trentaquattro film. E pensare che Anna Maria Pierangeli ha vissuto solo 39 anni, molti dei quali passati tra Hollywood e Beverly Hills. In America la conoscevano tutti con lo pseudonimo di Pier Angeli, parlava inglese ma era nata a Cagliari il 19 giugno del 1932 come la sorella gemella Maria Luisa, anche lei diventata attrice con il nome d'arte di Marisa Pavan. Quella di Pier Angeli è una storia poco comune - soprattutto per quegli anni -, che la porta ad assaporare la vita da star e la trascina negli abissi della depressione nel giro di poco tempo.

Il padre Luigi, architetto arrivato dalle Marche in Sardegna per occuparsi di bonifiche, un giorno la porta con se a Roma: qui Anna Maria, nemmeno diciottenne, conosce il regista Leonida Muguy, che la convince - nonostante la contrarietà della famiglia - a girare "Domani è troppo tardi", al fianco di Vittorio De Sica. Un debutto fortunato, presentato alla Mostra del cinema di Venezia nel 1950, che le fruttò un Nastro d'Argento per la migliore attrice protagonista, caso più unico che raro vista la giovane età e il fatto che si trattasse della prima esperienza cinematografica. Ma Anna Maria Pier Angeli evidentemente non era una ragazza qualunque. Nel 1951 interpreta "Domani è un altro giorno" sempre con lo stesso regista. E inizia ad affermarsi a Hollywood, prima attrice italiana a farlo. E' ancora giovanissima e bella. Stringe una relazione sentimentale con Kirk Douglas. La carriera va avanti senza intoppi. "Nel 1952 lei fu diretta da Richard Brooks in L'immagine meravigliosa e da Andrew Marton ne I lupi mannari. Nello stesso anno fu premiata con il Golden Globe come miglior promessa femminile", ricorda Wikipedia. "L'anno dopo interpretò Sombrero di Norman Foster, un film francese con Fernandel e un episodio di Storia di tre amori. Il progetto di un Romeo e Giulietta accanto a Marlon Brando fu accantonato quando si seppe che un film analogo era già in lavorazione in Italia". Insomma, è lanciata nel mondo del cinema. Sembra inarrestabile. Dopo Kirk Douglas un altro amore con una star: James Dean. Voleva sposarlo. Anche lui era intenzionato a farlo. Ma la famiglia di Pier Angeli si mise di traverso. Dean non era cattolico e la madre di Anna Maria - raccontano le cronache del tempo - le impedì di arrivare all'altare. Volta pagina e nel novembre del 1954, Pier Angeli sposa il cantante e attore Vic Damone, italo-americano e (questa volta) cattolico. Dal matrimonio nasce il suo primo figlio, Perry, nell'agosto 1955. Anche questa storia d'amore non è fortunata. Dopo quattro anni i due si separano e inizia una battaglia legale per l'affidamento di Perry. Anna Maria torna in Italia, a Roma. Da sola. Prima ha un flirt con l'attore Maurizio Arena.

Dopo qualche anno arriva il secondo matrimonio, con un altro uomo. Non uno qualsiasi: Armando Trovajoli, compositore e direttore d'orchestra, autore di mille colonne sonore. Rugantino (è sua Roma nun fa la stupida stasera), Aggiungi un posto a tavola, Riso amaro, La ciociara e tante altre. E' più anziano di quindici anni. La coppia ha un figlio, Howard Andrea. Anche questo secondo matrimonio, però, è destinato a naufragare molto presto. La storia si ripete di nuovo: ecco la separazione da Trovajoli e dal secondo figlio, anche lui affidato al padre. E' l'inizio del declino, nonostante Pier Angeli sia ancora giovane. Arriva la depressione e il ricovero in una clinica. Le amiche e la sorella provano ad aiutarla e a riportarla a Hollywood. Nel settembre del 1971 la troveranno morta nella sua casa di Los Angeles. Aveva trentanove anni. Una lettera, trovata dopo la sua morte, racconterà al mondo intero che Jimmy Dean fu "il suo solo e unico amore".

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