L'agente sotto copertura Guillaume "Malotru" Debailly (Mattew Kassovitz) continua ad avere un fascino straordinario. Spia e maestro di spie, rientrato a Parigi dopo aver trascorso diversi anni in Siria, ha un lavoro che gli consente di tutto: famiglia, amanti, sesso, bugie, denaro, segreti, malinconia e introspezione. Con la quinta stagione di "Le Bureau - Sotto copertura", l'acclamata serie tv francese sul mondo dello spionaggio internazionale creata da Éric Rochant, da mercoledì 15 luglio su Sky Atlantic, in streaming su Now Tv e disponibile on demand (con le precedenti 4 stagioni per chi volesse recuperarla), Mathieu Kassovitz, enfant terrible del cinema francese, promette di continuare a giocare a fare l'americano. La nuova serie, che è stata già trasmessa in Francia su Canal+, intesse una trama ricca di cupezze quasi da noir in bianco e nero e propone la solita batteria di personaggi avvolgente, arricchita dalla presenza di Louis Garrel: l'attore, già protagonista nel film di Bertolucci, The Dreamers - I sognatori, interpreta l'agente segreto Mille Sabords che si avvicina ai servizi segreti sauditi.

È una Parigi anomala, quella proposta dentro "Le Bureau": una città che neanche se provi a ciondolarti per giorni interi tra Tour Eiffel e banlieue riesci a trovarla. Il merito è di una regia che riesce a renderla protagonista senza cartolinismo da turisti, pur intessendo storie e relazioni anche nei quartieri turistici di Montmatre o Pigalle. Da qui nasce il fascino di un lavoro che si rinnova nei nuovi episodi e promette di mantenere la forza e fluidità con le quali ha sposato, finora, due registri tra loro distanti: il gusto dell'avventura di un infiltrato "Malotru" e l'incapacità dello stesso Kassovitz di cancellare un amore cresciuto in Medio-Oriente, viziato dalle bugie spacciate all'amante, una donna colta e intensa ma intollerante alle regole del buonsenso.

La nuova serie riparte da JJA (Mathieu Amalric, l'attore di L'ufficiale e la spia, Venere in pelliccia, Quantum of Solace), direttore della sicurezza interna, che ha assunto la gestione dell'ufficio dopo che Marie-Jeanne ha scelto di lasciarlo e di mettere alla prova le sue capacità sul campo in una missione in Egitto. La Dgse (Direction générale de la sécurité extérieure) sarà scossa dalle voci pubblicate sul destino di Malotru (Kassovitz): è vivo o morto? Che ruolo hanno avuto Dgse e la Cia? Le fughe di notizie riportano in vita vecchi demoni per JJA, aumentando la sua paranoia e preoccupando i suoi più stretti collaboratori, Sisteron ed Ellenstein. Alle sue ossessioni si aggiunge il nuovo agente, Mille Sabords (Garrel), che cerca di avvicinarsi ai servizi segreti sauditi mentre indaga su Paul Lefebvre, assassinato dai jihadisti islamici per l'attentato che l'uomo ha compiuto con successo contro il loro capo. Un'altra vittima collaterale della scomparsa di Malotru: Cesar, il geniale geek, che si è infiltrato tra i migliori cyber-attackers del FSB che ora stanno preparando un'operazione su larga scala. Alla fine, Malotru, vivo o morto, non smetterà mai di confrontarsi con ognuno dei suoi vicoli ciechi, nel Sinai, a Gedda, Phnom Penh, Mosca, Il Cairo e a Parigi. Nel cast si rivedono anche Sara Giraudeau (Petit paysan - Un eroe singolare) nei panni della giovane agente Marina Loiseau, Léa Drucker (L'affido - Una storia di violenza) nel ruolo della Dottoressa Balmes, e Jean-Pierre Darroussin (Aria di famiglia) che interpreta Henri Duflo.

Nell'insieme, il risultato della nuova serie di Le Bureau è un'altra avvincente spy story che riesce a produrre quello che si dovrebbe sempre invocare per una serie tv: ovvero la capacità di tessere il filo narrativo, qui rappresentato dal fronte poliziesco, con tutte le contraddizioni dell'ex spia connesse all'amore, all'incapacità di comportarsi come padre ed ex marito affidabile, e alla malinconia di sentirsi vittima delle sue stesse scelte. Gli ultimi due episodi della nuova stagione sono diretti dal vincitore della Palma d'Oro a Cannes Jacques Audiard (Dheepan - Una nuova vita, Il profeta, I Fratelli Sisters).
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