Glee e Pain, due facce della stessa medaglia. Gioia e dolore. La vita.

E allora come ribattezzereste la serie cult statunitense i cui protagonisti principali sono stati marchiati dalla tragedia? Nella finzione sono donne e uomini capaci di riscattarsi, loser che insieme sovvertono il destino e godono della propria passione e del proprio talento.

Ma la vita non è un musical e che Glee avesse attorno a sé le stimmate della tragedia lo si era capito sette anni fa quando, nel pieno del successo della serie, venne trovato morto Cory Monteith. Aveva 31 anni ed era nato con una bella faccia da attore e con una maledizione che lo aveva trascinato in una lunga storia di dipendenze da droghe e alcol. Finn Hudson, così si chiamava Monteith nella serie, era nato a Calgary, in Canada, ed aveva incontrato presto gli stupefacenti, diventandone dipendente dall'adolescenza tanto da interrompere gli studi a 16 anni dopo aver cambiato molte scuole.

Il suo primo tentativo di riabilitazione lo fa a 19 anni e da allora è un continuo susseguirsi di rinascite e ricadute. Ma è maledettamente bello e, si scoprirà, ha anche doti canore fino ad allora insondate grazie alle quali arriva nel cast di Glee e la sua vita sembra magicamente cambiare. Nel 2011 si innamora di un'altra star della serie, Lea Michele, e con lei vive una intensa storia d'amore. Ma dalle dipendenze non si esce mai abbastanza e Monteith il primo aprile del 2013 rientra in rehab. Ci resta solo 15 giorni e non ne esce bene. E' schiavo dell'eroina che tre mesi dopo, il 13 luglio, lo ucciderà. Lo trovano senza vita in una stanza del Fairmont Pacific Rim di Vancouver. L'autopsia rivela che la causa della morte è un mix di eroina e alcool. Finn è tra i protagonisti più amati della serie e sostituirlo non è facile. La produzione si inventa "The Quaterback" un episodio della quinta stagione che richiama il suo ruolo nella squadra di football e non punta solo a comunicare agli spettatori che Finn non farà più parte del cast ma anche a dare la possibilità al cast di salutare l'amico in quella che inevitabilmente sarà la puntata più intensa e struggente delle sei stagioni del musical. Opportunamente, sulla morte di Finn non viene data alcuna spiegazione: lo spettatore si ritrova nei corridoi della scuola di musica quando tutto è già avvenuto. Tutte le sei canzoni di quell'episodio raccontano il vuoto, la perdita, l'importanza dell'amore e dell'amicizia. Il momento più intenso di una puntata indimenticabile, almeno per i fan, è quello in cui le note di "Make you feel my love", capolavoro di Bob Dylan, travolgono con la loro intensità il volto devastato di Rachel, interpretata da Lea Michele.

Lea interpreta se stessa, non ha bisogno di recitare, ha il volto della sofferenza, l'espressione di una donna, prima che un'attrice, che ha visto infrangersi un sogno d'amore. Dicono che lei e Cory dovessero sposarsi e che il giorno della morte del suo compagno fosse in Messico alla sua festa di addio al nubilato. Tornando a "The Quarterback", Naya Rivera (Santana Lopez) sorprese per la bellezza della sua versione di "If I die young" di The band Perry. "Se muoio giovane, seppelliscimi nel raso. Sdraiati su un letto di rose Affondami nel fiume all'alba Mandami via con le parole di una canzone d'amore".

Sette anni dopo, nello stesso giorno in cui morì Cory, è stato ritrovato il corpo senza vita di Naya Rivera. Cinque giorni prima aveva deciso di fare una gita sul lago Piru, in California, con Josey, il figlio di quattro anni. Aveva affittato una barca ed aveva preso il largo. Non vedendola rientrare dopo alcune ore, i noleggiatori avevano lanciato l'allarme. Il bambino era stato trovato da solo sull'imbarcazione, dell'attrice nessuna traccia. E' stata una caduta accidentale o una fine cercata? Forse non lo sapremo mai. Secondo una delle ricostruzioni, che sarebbe supportata dal racconto del figlio, Naya si sarebbe gettata in acqua per salvare Josey, caduto accidentalmente dalla barca, e poi non avrebbe più avuto le forze per evitare l'annegamento. Secondo un'altra versione sarebbe caduta lei in acqua non riuscendo a risalire.

Prima di lei, due anni fa, si era suicidato Mark Salling, interprete di Noah Puckerman. Era stato trovato in possesso di materiale pedopornografico ed era finito sotto processo. Un mese prima che venisse emessa la sentenza si era impiccato. Matt Bendik, compagno di Becca Tobin, alias Kitty Wilde, era invece morto di overdose, a Jim Fuller, aiuto regista, venne un infarto poco tempo dopo la morte di Monteith; Nancy Motes, sorellastra di Julia Roberts,si suicidò probabilmente a causa di una forte depressione.

Ma non di sole morti è stata costellata la storia tragica di Glee. Melissa Benoist, Marley Rose nella serie, denunciò di essere stata vittima di violenze da parte di un partner. Il nome del carnefice non è stato mai rivelato, ma in molti hanno supposto che fosse Blake Jenner, Ryder Lynn nel cast del musical. La sesta stagione è andata in onda nel 2015. Cinque anni dopo stride ancora il contrasto tra il titolo - Glee, Gioia - e il destino di alcuni protagonisti.
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