Una giovane donna americana va a Hong Kong per affari, lavora con diversi colleghi, cena in un ristorante di lusso, si complimenta con lo chef stringendogli la mano, fa foto-ricordo con i camerieri, va al casinò, vince, accumula fiches, brinda con gli altri giocatori, va a letto con un vecchio amante, in aeroporto al bar paga con una carta di credito, prende il volo, rientra a casa da suo marito e suo figlio, inizia a star male - sembra una banale influenza ma in pochissimo tempo si aggrava - viene ricoverata in ospedale e muore. Nel giro di un paio di giorni si ammala il suo bambino, e muore anche lui.

Cosa è successo? Al marito non accade nulla, sta bene, non ha nessun sintomo, ma viene tenuto in isolamento e sotto stretto controllo. Nel frattempo qualcosa di brutto attacca molte persone che hanno interagito con la manager deceduta.

In un'altra parte del mondo, un uomo rientra da un viaggio, prende un autobus, tossisce, ha la febbre, dopo qualche fermata scende dal mezzo, fa pochi passi e sviene sul marciapiede. Lo circonda la folla, arriva un'ambulanza, l'uomo muore. Poi stanno male sua moglie e una catena di estranei. Situazioni analoghe si registrano contemporaneamente in diverse zone del pianeta: non ci vuole tanto per i medici a capire che si tratta di un'epidemia virale, la chiamano Mev-1. La malattia si diffonde velocissimamente ovunque, le vittime aumentano, i posti letto in terapia intensiva non bastano, c'è necessità di requisire palestre per allestire mega strutture per i malati.

All'inizio qualcuno minimizza: sì, forse questa cosa che dilaga come la peste è più feroce di un'influenza, ma certo non si può bloccare tutto, fermare le attività produttive, costringere la gente a chiudersi tra le mura domestiche, a usare sempre la mascherina, a non andare a trovare i parenti e gli anziani.

Invece le autorità sanitarie insistono: il distanziamento sociale è l'unica arma possibile fino a quando non si capisce quali farmaci sono in grado di curare i contagiati e non viene trovato un vaccino. Intervengono i più grandi esperti di infezioni: per prima cosa si impegnano giorno e notte per ricostruire gli incontri di ogni malato, e i contatti dei contatti. Questi vengono chiamati al telefono e avvisati di mettersi immediatamente in quarantena, in attesa delle squadre di operatori - bardati con tute e protezioni biocontenitive - che vanno a testarli. La maggior parte delle persone che sono entrate in qualche modo in relazione con i malati, anche soltanto per pochi minuti e per caso, sono già investite dal virus.

Tra la popolazione si diffonde il panico, c'è l'assalto ai supermercati, le famiglie fanno scorta di cibo in scatola, acqua, carta igienica, la corsa diventa bestiale, tutti odiano tutti, i politici e chi sta alla guida delle istituzioni vengono visti con sospetto, c'è chi si sente più sicuro se compra fucili e pistole. Nel frattempo qualcuno approfitta della situazione, il blog di un giornalista free lance che ha milioni di followers racconta retroscena, complotti, business delle case farmaceutiche, di scienziati corrotti che nascondono le notizie sugli sviluppi della ricerca. Lui diventa ricco pubblicando un mix variegato di informazioni e fake news.

Finalmente, dopo milioni di croci, si scopre un vaccino contro questo Mev-1, ma non ce n'è abbastanza per tutti, un gruppo di Paesi se n'è aggiudicato un tot di dosi per i propri connazionali, in uno Stato Usa l'idea di diluirlo nelle condotte idriche per cercare di raggiungere quanta più gente possibile si rivela inefficace, così vengono estratte alcune date: chi è nato in quei giorni avrà la fortuna di essere immunizzato.

Infine si capisce come è avvenuta la trasmissione, dove è cominciato l'incubo: le pale meccaniche di un'azienda asiatica hanno sradicato palme in una foresta, questo ha disturbato i pipistrelli che ci vivevano, gli animali sono volati altrove, si sono piazzati su un albero di banane. Uno, mangiando, ha lasciato cadere un pezzo di frutto, che è stato ingerito da un maiale di un allevamento della zona. Quel maiale è stato macellato ed è finito nella cucina del grande chef di Hong Kong, quello che aveva stretto la mano alla giovane donna americana che si stava complimentando per il piatto squisito. E lei è diventata così la paziente zero.

Avete letto la trama di Contagion, film ad altissimo contenuto ansiogeno di Steven Soderbergh e con un cast stellare. No, non è stato girato di recente, è vecchio di dieci anni, ed è stato etichettato nel genere "fantascienza".
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