L'attore indiano Rishi Kapoor, fra le star più amate di Bollywood e interprete di oltre un centinaio di film romantici, è morto ieri in un ospedale di Mumbai all'età di 67 anni.

La notizia della scomparsa di Kapoor, che era da tempo malato di tumore, arriva un giorno dopo la morte di un'altra grande star di Bollywood, Irrfan Khan, 53 anni, anche lui vittima di un cancro, interprete di grande successo anche a Hollywood con film come "The Millionaire" e "Vita di Pi".

A Kapoor era stata diagnosticata una leucemia nel 2018 ed era tornato in India lo scorso settembre dopo un ciclo di trattamenti di un anno a New York. E' stato portato in ospedale mercoledì mattina dopo improvvise difficoltà respiratorie, come ha riferito il fratello Randhir Kapoor.

Nato a Mumbai il 4 settembre 1952, era il secondo figlio del regista e attore Raj Kapoor, progenitore di una florida dinastia cinematografica. I suoi due fratelli, Randhir e Rajiv Kapoor, sono altri due rinomati attori. È lo zio di Karisma e Kareena Kapoor, anche loro attrici, ed era sposato con l'attrice Neetu Singh.

Rishi Kapoor ha esordito in un film diretto dal padre nel 1970, "Mera Naam Joker", che aveva ricevuto il National Film Award for Best Child; e sempre il padre lo aveva poi diretto in "Bobby" (1973). Ha poi recitato in decine di pellicole di Bollywood e ha ricevuto vari premi durante la sua lunga carriera.

Negli anni 2000 diversi dei film da lui interpretati hanno avuto successo anche in Occidente: tra questi "La paura nel cuore" (2006), "Sposerò mia moglie" (2007), "Un pizzico d'amore e di magia" (2008), "L'amore ieri e oggi" (2009) e "Badman" (2016).

(Unioneonline/v.l.)
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