Non sta più nella pelle. Ha già scelto l'abito, un elegantissimo completo e conta le ore che mancano al grande giorno. "Sto vivendo un'altalena di emozioni forti, sono carico: canterò a Sanremo, il palcoscenico più prestigioso".

Paolo Palumbo, il ventiduenne oristanese che da 4 anni lotta contro la Sla, mercoledì sarà tra gli ospiti del festival. È stato invitato dal direttore artistico Amadeus che, durante le selezioni di Sanremo Giovani, era rimasto particolarmente colpito dal coraggio di quel ragazzo a cui la Sla ha levato tutto, tranne la vitalità come recita "Io sono Paolo", il brano rap scritto interamente dal giovane.

Kumalibre e Cutri

Una canzone che Paolo proporrà sul palco insieme all'amico oristanese Cristian Pintus, in arte Kumalibre, mentre a dirigere l'orchestra sarà Andrea Cutri, cantautore di Cabras. Un terzetto sardo che promette di regalare emozioni.

"Sono orgoglioso di essere accompagnato da Cristian e Andrea, due grandi artisti e ottimi amici", spiega Paolo che canterà grazie al comunicatore vocale, lo strumento che ormai da un anno gli ha ridato la voce. E che questa volta gli consentirà di cantare, pazienza se con una voce da casello autostradale come dice il testo della canzone. "Tutto nasce dal rapporto con Cristian - ricorda Paolo - anche lui ha conosciuto in prima persona il dolore e le patologie neurodegenerative, suo padre purtroppo è mancato molto presto a causa del morbo di Alzheimer. Tra noi c'è stata subito una grande sintonia, il progetto è nato dalla sofferenza che ci ha unito".

Una grande forza

Dolore ma anche tanta forza. Non me la sento di lasciarmi andare, se esiste una speranza ci voglio provare canta Paolo, e la sua canzone è un inno alla vita, un continuo incitamento a non arrendersi anche se il percorso può essere lungo e difficile. Sono la montagna che va da Maometto, pur restando disteso nel letto. E queste parole sono il messaggio che il giovane vuole lanciare dal palco dell'Ariston a tutte le altre persone che soffrono.

"Sarà un'occasione importante per ribadire ciò che ripeto tutti i giorni - dice - dobbiamo usare il tempo che abbiamo a disposizione per fare tutto ciò che amiamo, togliendo le cose superflue". E lui ne è la prova concreta: "Nonostante sia uscito dalla rianimazione venti giorni fa e avendo subito un importante intervento salvavita un mese fa, tra una settimana sarò sul palco di Sanremo. La felicità supera tutto. Timori? Quando vedi quasi la tua vita andare via come è capitato qualche tempo fa a me, le altre paure sono veramente poche".

Dopo i vari progetti "dopo aver parlato al G8 e aver incontrato Obama, ora canto a Sanremo", la sfida in cui sarà accompagnato dal fratello Rosario ("le mie gambe e le mie braccia"), dai genitori e da un'equipe di medici e infermieri che lo aiuteranno a realizzare un altro sogno.

Valeria Pinna

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