Ci sarà anche un pezzo di Sardegna a Livorno per la consegna del Premio Ciampi nell'edizione speciale per i 40 anni trascorsi dalla morte del cantautore e poeta toscano.

Si tratta di un'occasione unica e, proprio per tale ragione, l'organizzazione del Premio a lui dedicato ha scelto di chiamarsi "Piero Ciampi ieri, oggi e domani".

Ciampi è diventato da alcuni lustri una delle figure-chiave non solo della musica ma anche della cultura italiana contemporanea, e in questa veste sarà ricordato per ciò che ha significato e continuerà a significare.

In occasione di questo anniversario, domenica 19 gennaio, alle 10.30 al Cimitero della Misericordia di Livorno, verrà reso omaggio alla tomba di Piero Ciampi, mentre a seguire il pubblico si sposterà nella casa natale dell'indimenticato interprete della canzone d'autore e di Amedeo Modigliani, poste una di fronte all'altra.

Il concerto serale al Teatro Goldoni di Livorno sarà un itinerario musicale immaginifico che ripercorrerà le vicende del premio. Ospiti i La Crus, vincitori della prima edizione, grazie ad una memorabile cover de "Il vino", e Omar Pedrini, anch'egli un pioniere nella rivisitazione del repertorio ciampiano.

Ma la Sardegna, e in particolare la Gallura, attende impaziente questo prestigioso appuntamento per rievocare un episodio centrale per il Premio Ciampi: il concerto di Fabrizio De André nel 1997 in cui, fra le altre cose, Fabrizio parlò di Piero in modo straordinariamente efficace.

Quella sera a suonare con il padre c'era anche Cristiano De André, il figlio adottivo dell'Isola che sta conoscendo un momento molto felice della propria carriera e che il 19 gennaio salirà sul palco del Teatro Goldoni per un'esibizione acustica e per ritirare il Premio Speciale della Giuria.

Sarà anche l'occasione per un gemellaggio artistico dal forte significato simbolico, per rinsaldare il legame tra due città di mare come Genova e Livorno: Luigi Tenco, amico di Ciampi e legato fraternamente a Faber, era uno dei più autorevoli rappresentanti della scuola genovese.

Come ricorda Alfredo Franchini, uno dei biografi di Fabrizio De Andrè e autore del libro su Storia di un impiegato scritto in abbinata al tour live 2019 di Cristiano, "Tenco cantava malinconie d'amore e, seduti di fronte al mare di Boccadasse a Genova sognava l'America che invece Piero non amava per niente. Luigi da buon marxista voleva conquistare il consenso per portare il suo messaggio, Piero rifiutava il consenso e spesso mandava il pubblico a quel paese. Quando stava morendo, in ospedale, Piero disse: 'Morto un poeta, se ne fa un altro'. Ma Fabrizio De André, intervenendo in un'edizione del Premio a Livorno commentò: 'È una delle poche cose sbagliate che ha detto Ciampi. La prova è che uno come lui ci manca'".

L.P.
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