Grande commozione, nella puntata de "Le Iene" andata in onda ieri sera, nel ricordo di Nadia Toffa, la giornalista scomparsa a 40 anni per le conseguenze di un aggressivo tumore da cui era stata colpita.

In studio Matteo Viviani, Giulio Golia e Filippo Roma, che non sono riusciti a nascondere la loro commozione. "È passato ancora troppo poco tempo – hanno spiegato -. L'atmosfera qui in studio è che non sia ancora cambiato nulla, come se lei ci fosse", ha detto Viviani.

"Perché per noi Nadia era anche scherzare in camerino – ha aggiunto Golia -, mangiare un pezzo di pizza. Noi questa emozione ce la porteremo ancora per un bel po' di tempo. Non abbiamo perso solo una grande professionista, ma una grande amica".

"Abbiamo avuto la fortuna di viverla – ha ancora voluto aggiungere Filippo Roma -. Ma la cosa bella è che il nostro dolore è il vostro dolore. In un momento così difficile questa cosa ci rende meno tristi".

Poi, certo non a caso, uno splendido e toccante servizio sul lavoro svolto all'ospedale Bambin Gesù di Roma che, dal 2017, ha avviato con successo la sperimentazione di linfociti CAR T modificati geneticamente per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta e del neuroblastoma.

"Una terapia di grande prospettiva – ha spiegato il professor Franco Locatelli, responsabile di questo progetto – e che ha ottenuto dei dati di remissioni complete anche sostenute nel tempo in pazienti che erano refrattari a tutte le terapie fino a quel momento ricevute".

"È un'arma terapeutica in più – ha aggiunto - che i pediatri per quel che riguarda le leucemie linfoblastiche acute del bambino e gli ematologi per quel che riguarda i linfomi a grandi cellule B dell'adulto hanno a disposizione oggi per poter trattare pazienti che una volta avrebbero avuto una prognosi altamente infausta".

Sono 38 i bambini che sino ad oggi sono stati trattati, e in tutti i risultati ottenuti sono a dir poco sorprendenti.

(Unioneonline/v.l.)
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