Storie vere e verosimili. Passati prossimi e passati remoti. Così, da questo venerdì, la stagione autunnale delle fiction televisive inizia con una sfida a distanza fra i due principali colossi della serialità narrativa formato piccolo schermo. Da un parte Sky, con il suo canale Atlantic, dall'altra Netflix.

La prima sfodererà "1994": il terzo e conclusivo episodio della trilogia dedicata all'Italia degli anni Novanta, alla caduta della Prima Repubblica, all'inchiesta Mani Pulite e all'ascesa del berlusconismo.

La seconda punterà sulla quinta parte di "Peaky Blinders", ispirata alla storia della più famosa gang criminale sorta al termine della Prima guerra mondiale in Inghilterra.

Il cast di "1994":Guido Caprino, Miriam Leone e Stefano Accorsi (foto Sky)
Il cast di "1994":Guido Caprino, Miriam Leone e Stefano Accorsi (foto Sky)
Il cast di "1994":Guido Caprino, Miriam Leone e Stefano Accorsi (foto Sky)

"1994" - Ma andiamo con ordine e partiamo da Sky e "1994". Il via sarà dato questo venerdì in prima serata. Per i clienti della rete più affezionati, già da ieri è stata riservata una prima visione di due puntate. Senza cadere nello spoiler, va subito detto che l'inizio è col botto. E qui, sul fronte della trama, ci fermiamo. Ciò che si può anticipare è, invece, il clima in cui il protagonista Leonardo Notte (interpretato da Stefano Accorsi) si muove: ovvero l'entrata in campo di Silvio Berlusconi. Notte (ex militante dell'ultra sinistra) è al fianco del futuro premier ed è il principale suggeritore di tutta la campagna elettorale. Parallelamente si muovono le vicende della soubrette Veronica Castello (Miriam Leone) che, fiutata l'aria, abbandona il palcoscenico e si butta in politica aderendo a Forza Italia. Il successo di Berlusconi (nella finzione è l'attore Paolo Pierobon) la catapulterà sugli scranni del Parlamento. Infine, ecco Pietro Bosco, il leghista della prima ora, magistralmente interpretato da Guido Caprino, che continua a farsi strada nel mondo di Montecitorio con il machete. Ognuno di loro approda alla Seconda Repubblica cosciente delle grandi opportunità che questa fornirà. Peccato che Notte, Castello e Bosco hanno così tanti scheletri nell'armadio che il loro cammino sarà sempre in bilico fra l'illecito e il lecito. Il quadro generale che emerge è una fotografia perfetta di ciò che siamo stati o non siamo voluti diventare. Il karaoke a squarcia gola (tenuti per mano) dell'inno di Forza Italia. Berlusconi cantante crooner, prima dei party Bunga Bunga, la promessa del milione di posti di lavoro, il Paese che scende in piazza per inneggiare la vittoria del nuovo che avanza. O ancora la sinistra litigiosa, disunita, rancorosa, che offre l'assist perfetto per il trionfo all'avversario.

Il "1994" di Sky è tutto tranne che un'operazione nostalgia e, dopo "1992", "1993", ci fa riflettere sugli errori dei singoli e di un intero Paese.

I protagonisti della serie "Peaky Blinders" (foto BBC)
I protagonisti della serie "Peaky Blinders" (foto BBC)
I protagonisti della serie "Peaky Blinders" (foto BBC)

"Peaky Blinders" - Altre atmosfere, ma alcune affinità, sempre da questo venerdì, su Netflix con la quinta stagione di "Peaky Blinders", già andata in onda su Bbc in anteprima mondiale per il pubblico britannico. Anche qui il tema cardine è l'ascesa di un nuovo elemento politico che, però, ben presto tracimerà in cancro: il fascismo. Facciamo un passo indietro. Protagonista della serie è Tommy Shelby (Cillian Muprhy), ex veterano della tremenda Battaglia della Somme (164mila caduti), capo della spietata gang dei Peaky Blinders, che ha saputo ripulire gli affari di famiglia diventato un ricco industriale e ora (altra affinità con "1994") membro del parlamento con i Laburisti. Ora si riparte. Siamo sul finire degli anni Venti. Shelby per poter spianare la sua ascesa al potere ha dovuto fare i conti con lo Sinn Féin irlandese e l'Ira, la mafia italiana di Luca Changretta (interpretato dal Premio Oscar Adrien Brody) e quella ebraica guidata dal crudele Alfie Solomons (il superbo Tom Hardy), i servizi segreti deviati di sua maestà e tutti i cattivi in circolazione.

Adesso però, come spiega il creatore della serie Stephen Knight, in un'intervista rilasciata al Birmingham Mail, "la depressione e l'ascesa del fascismo saranno una parte preponderante delle vicende". E il fascismo anche nei territori dell'impero britannico inizierà a muovere i suoi passi. La storia ci ha insegnato come è andata a finire.

La serie tv ci svelerà da venerdì sera che ruolo avranno Shelby e famiglia nello sbarrare il passo a sir Oswald Mosley (ex ministro laburista) e la sua nascente British Union of Fascists.
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