Parole tragiche e lontane eppure modernissime hanno risuonato tra le rovine di Tharros.

Ieri sera la rappresentazione della Medea, la tragedia di Euripide, da parte del gruppo teatrale del liceo classico De Castro di Oristano ha incantato il pubblico che per circa un'ora ha vissuto con grande pathos l'intera opera.

Nello scenario unico di Tharros, tra resti archeologici, mare e cielo stellato gli studenti, guidati dal regista Matteo Loglisci, hanno dato prova di altissima recitazione e interpretazione della storia di Medea, la donna della Colchide che, sedotta e abbandonata, per vendicarsi del tradimento uccide i propri figli.

Da manuale l'interpretazione di Medea da parte di Sara Abis affiancata da Mattia Capotosto (Giasone), Agata Casula (la nutrice), Ludovica Maccioni (il pedagogo/Egeo), Vittoria Vacca (il pedagogo), Sebastiano Corona (Creonte), Elisabetta Pippia (il nunzio), Gioia Muroni (Glauce), Anna Murgia, Gaia Flore, Michela Fadda, Giorgia Mandras (il coro).

Alla fine applausi a scena aperta per la rappresentazione inserita nel calendario di Dromos e organizzata in collaborazione con il Comune di Cabras.

La Medea di De Castro era già andata in scena al Liceo e al Festival internazionale del teatro classico di Siracusa, dove ha riscosso unanimi apprezzamenti.

Il gruppo teatrale, per il terzo anno consecutivo, è stato infatti selezionato, unico in Sardegna, dall'Istituto nazionale del Dramma Antico per partecipare al Festival del Teatro Classico dei Giovani di Palazzolo Acreide.
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