Per entrare nella storia della musica italiana basta una canzone, anzi, un Teorema. È il caso di Marco Ferradini che nel 1981 ha fatto sognare un’intera generazione dando la soluzione ai corteggiatori di mezza Italia. Altro che Uomini e Donne, sul trono c’è andato lui. "Prendi una donna, trattala male, lascia che ti aspetti per ore” recitava il brano che ancora oggi è diffusissimo. “Cerca di essere un tenero amante, ma fuori dal letto nessuna pietà", una regola fissa che non sempre funziona, ma spesso è legge. Il 69enne di Como però non ha mai voluto dare lezioni a nessuno, piuttosto raccontare un’esperienza d’amore decisamente forte vissuta sulla sua pelle. Oggi non la riscriverebbe, perché c’è troppa violenza e cattiveria nei confronti delle donne e alcuni concetti sono stati travisati rispetto al passato. Vero è che senza quel capolavoro la sua carriera non sarebbe stata la stessa. Chiedere al trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo che nel Duemila hanno riproposto "Teorema" nel film campione di incassi “Chiedimi se sono felice” o agli artisti nostrani che la giudicano inarrivabile. Ferradini però non è solo questo: in carriera ha lavorato con Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, Mina, Eros Ramazzotti, Toto Cutugno, Gino Paoli, Paolo Conte. Il boom di Teorema non si è mai più ripetuto, ma ora è pronto per tornare alla carica con "Le Parole", singolo nuovo di zecca in cui duetta con la figlia Charlotte. Noi de L’Unione sarda.it abbiamo parlato con lui di questo e tanto altro, tra passato a presente, dalla teoria alla pratica.

È uscito il suo nuovo singolo "Le parole". Ci racconta come è nato?

"Non è stato preparato a tavolino, un po' come tutti i miei brani. Nasce dalla necessità di comunicare agli innamorati che alle volte non servono troppe parole per trasmettere un sentimento. Si cercano termini mirabolanti, esaltanti, ma spesso è sufficiente un attimo, un momento, uno sguardo ed il gioco è fatto. Sono per le emozioni vere e 'Le parole' va in questa direzione".

Duetta assieme a sua figlia Charlotte: che sensazione è?

"Bellissima, anche perché è nato tutto in maniera spontanea. Stavo provando la canzone in studio quando le ho detto 'perché non provi la seconda parte assieme a me'? Ed è andata bene perché c'è un cambio di ritmo e tonalità notevole che dà un qualcosa in più".

Marco Ferradini e Pupo (foto Facebook)
Marco Ferradini e Pupo (foto Facebook)
Marco Ferradini e Pupo (foto Facebook)

Ha collaborato con artisti top in Italia: quale il più grande?

"Ce ne sono stati tanti, ma quelli che stimo di più sono Lucio Dalla, Claudio Baglioni, Lucio Battisti. Mi piacciono le persone vere che raccontano sentimenti autentici senza andare a copiare o scimmiottare gli altri. 'Strada facendo' è un capolavoro. Negli anni Ottanta ci sono stati tanti cantautori che hanno provato ad emulare le loro gesta, copiando tutto di sana pianta, ma non può essere lo stesso. Ad esempio, la voce di Vasco Rossi è stata riprodotta da tanti, ma ce n'è solo uno".

"Teorema" è attuale ancora oggi. Come l’è venuto in mente un capolavoro simile?

"In montagna. Oggi molti artisti preparano le cose a tavolino e sinceramente mi fanno ribrezzo. Io, come altri, preferisco l'autenticità, quello che ti viene al momento. Era una fase di riflessione e ho voluto raccontare le mie impressioni".

È riferito a qualcuna in particolare?

"Mi stavo separando da mia moglie".

Ferradini in tournèe (foto Facebook)
Ferradini in tournèe (foto Facebook)
Ferradini in tournèe (foto Facebook)

Nella vita di tutti giorni è riuscito a metterlo in pratica?

"Certamente e devo dire che 'Teorema' mi è servito parecchio. Oggi viviamo in un mondo ipocrita dove alcune cose non si possono più dire altrimenti passi per qualcosa che non sei. Mi riferisco, ad esempio, a 'prendi una donna e trattala male' o concetti del genere. Ovvio che non parlassi di violenza o cose simili, ma dell'attesa che durante un rapporto può fare spesso bene".

Ne ha uno nuovo per i giovani d'oggi?

"No, ed è uno dei motivi per cui la canzone ha ancora grande successo. La regola è sempre quella e l'amore non cambia a distanza di anni. Forse con i social c'è qualche piccola differenza, ma quando arrivi al sodo i concetti sono sempre quelli, non si scappa".

Nel Duemila Teorema è stato ripreso anche da Aldo, Giovanni e Giacomo in "Chiedimi se sono felice".

"Sì sono stati geniali e dimostra come il brano si presti a varie tematiche e contesti. Loro l'hanno associato ad un uomo che non ci sapeva fare con le donne e doveva trovare una soluzione per convincere la donna della sua vita. L'hanno messa sul ridere ed è stata la soluzione vincente perché alla fine le relazioni che finiscono male vanno prese così. Senza esagerare o fare drammi che poi possono portare a conseguenze peggiori".

La presentazione di "Chiedimi se sono felice" del 13 dicembre 2000 (Ansa)
La presentazione di "Chiedimi se sono felice" del 13 dicembre 2000 (Ansa)
La presentazione di "Chiedimi se sono felice" del 13 dicembre 2000 (Ansa)

Conosce bene il palco di Sanremo: un giudizio su Mahmood?

"Ha dato qualcosa di nuovo alla musica italiana. Racconta di sé, ma lo fa in maniera originale mischiando le sue origini egiziane con quelle italiane. La sua voce nel panorama artistico attuale è inimitabile e questo lo rende vincente. Se dovessi provare a cantare come lui non ci riuscirei".

Che legame ha con la Sardegna?

"Vivete in una terra stupenda che va salvaguardata e difesa, senza costruirci troppo su. Non ho avuto modo di visitarla moltissimo, ma mi riprometto di recuperare al più presto. Ci sono stato, ma non ho una conoscenza approfondita come magari altri".

Marco Ferradini al Teatro Comunale Masini di Faenza
Marco Ferradini al Teatro Comunale Masini di Faenza
Marco Ferradini al Teatro Comunale Masini di Faenza

Ha qualche aneddoto, anche artistico, legato alla nostra Isola?

"Ho avuto modo di confrontarmi con Benito Urgu, un personaggio davvero simpatico".

C’è stata mai l’opportunità di collaborare con Andrea Parodi?

"No, ma lo stimo. Spesso i fan ci scambiavano per l'aspetto fisico e ci abbiamo riso su, ma non abbiamo mai pensato di duettare o lavorare insieme. Ovvio che lo abbia apprezzato molto come artista".

Filippo Migheli

(Unioneonline)
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