"In Italia sento malessere e rabbia, vedo guerre tra poveri e la chiamo disperazione. Poi vedo qualcuno che la cavalca la paura della gente, anzi la alimenta. E non è una bella storia".

Vasco Rossi, a Milano per il tour che lo vedrà impegnato anche in due date a Cagliari, si racconta in un'intervista al Corriere. E non le manda certo a dire all'attuale classe politica: non cita mai nessuno, ma sembra prendersela proprio con Salvini quando lo accusa di alimentare la paura della gente.

Parte da uno dei suoi testi in scaletta, "Mi si escludeva", per fare il suo ragionamento. "Una canzone molto attuale anche se ha più di 20 anni, parte da una mia immaginazione che si è realizzata in maniera drammatica".

Poi va direttamente al tema migranti. "La migrazione di massa dall'Africa è un fenomeno che si doveva capire anni fa: bisogna trovare un modo per gestirlo senza perdere umanità. Questo lo capirebbe anche un bambino".

Non usa mezzi termini nel definire questo mondo "grigio, brutto, antipatico, pieno di rabbia e stress".

Quindi passa a un altro brano "La verità". E giù altre bordate ai politici: "Viviamo la post verità: una balla ripetuta più volte diventa vera. Sento politici che dicono cose non vere con la faccia tranquilla, chi la spara più grossa ha ragione".

E infine prende posizione a favore della cannabis light, cosa che ha fatto già subito dopo la discussa sentenza della Cassazione: "Vergognoso quel che sta accadendo, la cannabis non andrebbe messa tra gli stupefacenti. Negli anni Venti chi aveva in mano l'alcol mise in piedi una campagna di sciocchezze non scientifiche per demonizzare la marijuana".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata