Una canzone dedicata ai quartieri popolari di Cagliari. Venerdì scorso l'uscita di "Ninos de rua", ultimo singolo degli AlterEgo: un successo certificato dalle oltre 40mila visualizzazioni raccolte in due giorni su YouTube e dalle migliaia di condivisioni sui social.

"Abbiamo voluto lanciare un messaggio", raccontano Roberto Massa, 28 anni del Cep, nome d'arte Raptus, e Daniele Manca, un anno più grande, di San Michele, per tutti Sblasta. "Bisogna sempre credere in se stessi. Anche chi è nato in un rione considerato difficile può emergere. Noi nel nostro piccolo lo abbiamo fatto. E ci siamo salvati da situazioni brutte e difficili grazie alla musica".

I due, cresciuti a Sant'Elia e San Michele, hanno vissuto il bello e il brutto dei quartieri popolari. Hanno visto amici piombare nel tunnel della droga: chi spacciatore, chi consumatore. Tuttora piangono quelli che non ci sono più. E i coetanei finiti in carcere non si contano.

Ma hanno avuto tanti esempi positivi: dai lavoratori in piedi dall'alba per portare a casa i soldi per sfamare le famiglie, fino ai pugili e istruttori di arti marziali diventati campioni a suon di sacrifici e dolore. La vita insomma li ha messi davanti a un bivio. Finire nelle mani della delinquenza oppure librarsene.

A 16 anni hanno deciso di "salvarsi grazie alla musica". Insieme da circa dodici anni, nel panorama cagliaritano del reggaeton sono una certezza: il loro pezzo più conosciuto è "#cagliarifornia", ma sono arrivati ad aprire i concerti cagliaritani di due giganti del genere come Daddy Yankee e Nicky Jam. Ora la loro ultima creatura.

"Non siamo ancora nessuno", aggiungono. "Vogliamo crescere. Certo, sapere che migliaia di persone ascoltano le nostre canzoni ci riempie d'orgoglio. Anche cantando di bande di Is Mirrionis, Gomorra, nebò, palazzoni, pulotti, Costamolino e Brumotti".

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