Va in scena questa sera (dalle 20.30) il terzo appuntamento della Stagione lirica e di balletto 2019 del Teatro Lirico di Cagliari, la fondazione musicale presieduta da Giuseppe Andreozzi e guidata dal Sovrintendente Claudio Orazi.

Dopo l'apertura della stagione, che ha visto la prima italiana assoluta de "Lo Schiavo" di Antonio Carlos Gomes, ed il grande successo di "Tosca", il cartellone propone una duplice rappresentazione con un confronto tra Rossini e Donizetti: "La cambiale di matrimonio", farsa comica in un atto su libretto di Gaetano Rossi, tratto dalla commedia "Il matrimonio per lettera di cambio" di Camillo Federici, e musica del genio pesarese, assente dalle scene cagliaritane dal 1990, e "Il campanello", farsa in un atto su libretto di Gaetano Donizetti, tratto dal vaudeville "La sonnette de nuit" di Léon Lévy Brunswick, Mathieu Barthélemy Troin e Victor Lhérie, e musica dello stesso Donizetti, assente invece dal 1956.

I due nuovi allestimenti del Teatro Lirico di Cagliari, in coproduzione con il Rossini Opera Festival di Pesaro per "La cambiale di matrimonio", sono curati, nella regia, da Francesco Calcagnini e Davide Riboli.

L'ideazione, la progettazione, gli elementi scenici, i video e i costumi sono dell'Accademia di Belle Arti di Urbino, con la collaborazione nei costumi di Paola Mariani e le luci di Emiliano Pascucci.

A dirigere l'orchestra e il coro del Lirico il maestro Alvise Casellati, direttore d'orchestra padovano, ospite regolare dei più prestigiosi teatri d'opera e festival nazionali, al suo debutto a Cagliari.

A guidare il coro è Donato Sivo, maestro al cembalo è Giancarlo Salaris. Nel cast giovani e affermati cantanti di grande spessore, che si alternano nelle recite e nei titoli.

LE OPERE - "La cambiale di matrimonio", composta da Rossini appena diciottenne e rappresentata, per la prima volta, al Teatro San Moisè di Venezia il 3 novembre 1810, è una farsa in un atto che viene scritta in pochissimi giorni e, nonostante ciò, possiede già tutte le caratteristiche musicali e stilistiche del Rossini più maturo. La trama, semplice e godibilissima, dà adito a una serie di gag e scenette che fanno dell'opera un piccolo capolavoro.

"Il campanello", eseguita per la prima volta a Napoli al Teatro Nuovo l'1 giugno 1836, è anch'essa una farsa in un atto, su libretto e musica di Donizetti che la compone quando è già all'apice della carriera e subito dopo il successo di Lucia di Lammermoor. Riscuote subito un successo incondizionato ed è una delle prove più riuscite del Donizetti buffo, anche grazie alla trama che ambienta l'azione in una Napoli chiassosa, vivace e coinvolgente.

L.P.
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