"Deutschland" è il titolo del nuovo singolo dei Rammstein, band tedesca che ritorna sulle scene dopo 10 lunghi anni di silenzio. Un videoclip con una produzione eccellente di stampo hollywoodiano, impressa in nove minuti di pellicola, diretta da Spectrum Berlin, che racconta la storia della Germania sin dai tempi dei romani, ripercorrendo varie epoche storiche che hanno profondamente toccato l'anima e il cuore del paese: dall'Olocausto, fino ad arrivare ad una pacem finale.

Scenari apocalittici di spade, roghi, statue mastodontiche, luci, animali, pistole e navigatori del tempo. i membri della band, in questo viaggio, sono costantemente affiancati da una donna di colore, bella e affascinante, che li osserva attentamente in ogni loro azione e reagisce con eleganza e mistero. Una figura che simboleggia certamente la Germania, che nutre il suo popolo al cospetto di una storia che muta nel tempo e nello spazio. L'occhio attento di una nazione che osserva le proprie glorie o le vergogne, sintetizzate in brevi frame come il Bücherverbrennungen, ovvero il rogo organizzato nel 1933 dai nazisti dove furono bruciati tutti i libri considerati non conformi all’ideologia del regime.

Dieci anni dopo il successo di "Liebe ist für alle da", con una fama senza precedenti, era proprio necessario rappresentare eventi così fortemente impattanti come l'Olocausto? Till Lindemann e soci sono stati pesantemente accusati di aver strumentalizzato la tragedia dei campi di sterminio. Le più importanti associazioni di Ebrei in Germania, vertici governativi contro l'antisemitismo e fondazioni che salvaguardano la memoria storica, si sono schierati contro il video dei Rammstein, dichiarando che la band ha oltrepassato ogni limite e che la strumentalizzazione dell'Olocausto è irrispettosa, condannandone il gesto e reputando il video spregevole e immorale.

Un'altra immagine dalla clip (foto da frame video)
Un'altra immagine dalla clip (foto da frame video)
Un'altra immagine dalla clip (foto da frame video)

Le provocazioni dei Rammstein non sono certamente una novità, sia chiaro; tutti sono abituati a vederli sul palco mentre si spogliano e mimano scene di sesso sadomaso. Hanno sputato fuoco, si sono vestiti da minatori nel video di Sonne, in una versione di Biancaneve erotica con chiari riferimenti sessuali, come non ricordare il coito nel videoclip di Main Tail. Ma il video di "Deutschland", al di là dell’ottimo qualità delle immagini, rappresenta una vera e propria mercificazione dell'Olocausto perché si limita a ridurre in mero prodotto commerciale e fonte di profitto con il fine di creare business, un evento storico che ha portato alla morte tra i 15 e i 20 milioni di persone, uccise in modo disumano dai nazisti nei campi di sterminio. Cifre scioccanti per una memoria storica impossibile da cancellare. Una memoria storica che ha un peso enorme e certamente non merita di essere sminuita in un breve frame musicale, alla luce di un genocidio che ha macchiato indelebilmente la storia dell’umanità. Una storia talmente grande, imponente e dolorosa che merita certamente di essere ricordata con le dovute accortezze del caso, raccontata con la dovizia che si rispetti e con i silenzi che accompagnano di volta in volta il dolore di chi ne è stato testimone. Nel rispetto di chi è morto e di chi è sopravvissuto e vorrebbe dimenticare quegli orrori.

Un videoclip che potrebbe fuorviare le giovani menti di coloro che non hanno minimamente memoria del genocidio nazista o che sono animati da ideologie distorte di una politica che ha macchiato di orrore una nazione. Ideologie di estremismo politico che purtroppo vanno di moda tra i giovani nella società contemporanea. La provocazione e il ritorno sulle scene dopo 10 anni, non deve necessariamente essere una giustificazione né tantomeno un motivo per dover macchiare la memoria storica e le vergogne del passato che pesano come un macigno, in un frame destrutturante. Alcuni hanno giustificato la presenza di quel patibolo, di quelle tute, di quelle stelle ebraiche e di quella rievocazione storica citando l'esempio del film di Roberto Benigni "La Vita è Bella". Il paragone, ovviamente, non regge.

Nel film di Benigni viene raccontata l'oppressione nazista, la violenza che n'è scaturita, gli orrori della guerra, le leggi razziali, il campo di sterminio e la morte. Il tutto attraverso gli occhi di un padre (Guido) e del figlio (Giosuè). Non si tratta quindi di un film provocatorio o volutamente "strappalacrime", come lo ha definito qualcuno, ma di una storia che può rappresentare un frammento di tante vite che hanno affrontato il martirio della guerra, dei campi e infine della morte nei lager. Un film che racconta in modo nudo e crudo gli orrori di una guerra ingiusta.

L'arte non ha certamente paletti, è vero anche questo e molti batteranno i pugni su questo punto, ma bisogna tener presente che esiste una sottile linea di confine non scritta che tocca le corde della morale e che va tutelata. "Deutschland" vuole raccontare la Germania di ieri e di oggi, ma in un paese in cui l'estrema destra di Alternative für Deutschland (AfD) avanza sempre di più, c’è forse il rischio che qualcuno possa usare il video per scopi politici propagandistici? In una Europa superficiale e spesso incapace di guardare oltre la barricata, con la bandiera politica propendente sempre più verso una destra estrema che avanza, bisogna forse temere che il video possa arrivare come un boomerang?

Ricordiamo che nel 95, i Rammstein hanno ricevuto accuse di nazismo per alcune frasi presenti nel brano Rammstein: "Ein Mensch brennt" (Un uomo brucia), oppure "Fleischgeruch liegt in der Luft" (Odore di carne è nell’aria). Come reagirà l’opinione pubblica dinnanzi a questo video e alle immagini? Quali saranno le reazioni delle menti deboli dinnanzi ad un video che rivisita e rimpasta la storia in modo dissacrante?

Ricordiamo che in Germania, la destra estrema è fortemente presente. Recentemente ci sono stati numerosi allarmi bomba ad Augusta, Rendsburg, Kaiserslautern et Neunkirchen, Göttingen e Chemnitz, in edifici pubblici come Municipi e sedi istituzionali. Le istituzioni pubbliche sono diventate un bersaglio di minacce anonime da diversi mesi. Si tratta di oltre 100 casi, collegati agli estremisti di destra. Un video come "Deutschland" dei Rammstein, in cui vengono raccontate vicende storiche della Germania come l’Olocausto, potrebbe risultare fuorviante dinnanzi ad una situazione socio-politica Europea fortemente compromessa da un espansionismo costante dell’estremismo di destra? Che impatto possono avere quelle immagini sui giovani poco informati sulla storia, animati ancora oggi da ideologie distorte ed estremiste? C'è per caso il rischio che il video possa essere strumentalizzato da gruppi di estrema destra come mezzo di propaganda?

Angelo Barraco
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