Il Comune di Santa Teresa ha deciso: l'edizione 2019 di "Musica sulle Bocche" è sospesa.

Dopo le polemiche sulle frasi discriminatorie del direttore artistico Enzo Favata nei confronti del musicista israeliano Eyal Lerner, l'amministrazione guidata da Stefano Pisciottu ha scelto di non sostenere la manifestazione internazionale che da 18 anni il grande jazz a Santa Teresa Gallura.

Nella nota ufficiale, il Comune teresino cita le parole di Favata, secondo cui "la politica di 'Musica sulle Bocche' boicotta qualsiasi artista israeliano o sionista".

Il municipio spiega che la frase è stata scritta in risposta a una richiesta di partecipazione da parte di Eyal Lerner, pubblicata in alcuni social e commentata e condivisa da tanti.

"Posizione del direttore che noi tutti ignoravamo", fanno sapere dal Comune.

"Dopo due giorni la notizia arriva alle agenzie di stampa e Santa Teresa Gallura viene menzionata in diversi articoli della stampa nazionale e internazionale, quale luogo in cui si tiene un festival che discrimina qualsiasi artista israeliano", si legge nel comunicato.

"Tanti sono i messaggi, le lettere e i commenti che portano la giunta a sospendere qualsiasi atto che riguardi 'Musica sulle Bocche', in attesa di ulteriori sviluppi. La discussione è stata portata all'interno dell'intera maggioranza e successivamente del Consiglio comunale, aperto anche agli interventi dei cittadini, dove anche i consiglieri di minoranza hanno condannato fermamente le parole di Favata", riporta ancora il documento.

"Nei giorni a seguire il direttore del festival ha cercato goffamente di rimediare all'ormai irrimediabile incidente provocato dalle sue parole, insistendo più sul fatto che fosse una conversazione privata e che la frase è stata fraintesa, che su un possibile atto riparatorio", continua la nota.

"Enzo Favata, parlando in qualità di direttore artistico del nostro festival deve prendersi la responsabilità delle sue affermazioni e le conseguenze che ne sono scaturite. Oltre l'aspetto etico che delinea una grave emarginazione nei confronti di artisti israeliani, ha intaccato l'immagine di una delle località turistiche più rinomate nel Mediterraneo, immagine per la quale si investono risorse pubbliche e private importanti", prosegue il Comune.

"Capiamo che questa sofferta decisione non sia condivisa da tutti, per il timore di perdere un importante evento culturale, ma non prendere nessuna decisione significava sottoscrivere quelle parole ignobili e siamo convinti che qualsiasi amministrazione avrebbe difeso l'interesse generale e collettivo del proprio paese in simili circostanze. Rinnoviamo vicinanza e solidarità a chi in qualche maniera è stato toccato da queste parole che non lasciano adito ad interpretazioni personali", conclude la nota.
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