"La voce maschile è più armoniosa, più gradevole; invece, le voci femminili aggraziate, belle, dolci sono sicuramente poche, molte di meno di quelle maschili".

Polemiche sulle parole di Francesco Renga che, in pieno dopofestival, alla domanda sul perché le cantanti in gara a Sanremo siano solo sei su 24, si lascia andare a un commento molto critico, e persino con una pretesa di verità scientifica, sulla "qualità" delle voci femminili.

Claudio Baglioni aveva provato a rispondere spiegando che gli erano arrivate sul tavolo meno proposte da cantanti donne.

Ma Renga la vede diversamente: "Non è un caso - sottolinea davanti al brusio del pubblico - che ci siano molti più cantanti maschili, è che la voce maschile ha una gradevolezza migliore, quella femminile ha frequenze diverse, vengono apprezzate veramente solo quando sono davvero speciali”.

Il direttore artistico si guarda bene dall'appoggiarlo: "Potete dissociarvi", commenta.

"Nel cercare di esprimere un concetto tecnico - si è poi scusato Renga su Facebook - mi sono incartato e ho finito per dire una cosa sbagliata. Capita. E me ne scuso. Tengo solo a sottolineare che le donne sono il centro della mia vita e accusarmi di sessismo significa strumentalizzare un'opinione - aggiunge -. Capisco che la polemica è il sale dei dibattiti e mi dispiace di averla incendiata esprimendo male un pensiero. Se dico che per una questione di frequenze una voce femminile sia più rara e per questo anche più preziosa, accetto che ci sia chi non la pensa come me ma mi ferisce chi va oltre tirando in ballo il sessismo. Ci tenevo a chiarire perché sul tema uomo/donna, che è decisamente più alto di un dibattito sulle frequenze vocali, non accetto strumentalizzazioni. Spero che le persone in buona fede capiranno che non c'è nulla di più lontano del maschilismo nel mio modo di vedere le cose. Tutto qua".

Angelica D'Errico

(Unioneonline)
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