Una testimonial scelta per la bellezza e la freschezza del suo incarnato, ma la cui pelle, evidentemente giudicata troppo "scura", è poi stata sbiancata a favore dei destinatari di una campagna pubblicitaria.

I fatti risalgono a qualche anno fa, e la testimonial in questione è l'attrice e modella indiana Freida Pinto, il cui volto era stato scelto nel 2009 per gli spot della casa internazionale di bellezza L'Oréal.

Poi, nel 2011, l'incidente, che l'attrice giunta al successo con il film "The Millionaire" ha deciso di raccontare in un'intervista in questi giorni apparsa sul Guardian.

L'Oréal finì infatti sotto accusa per aver "sbiancato" troppo l'attrice. Il gruppo industriale francese smentì ogni manipolazione ma l'attrice ha dichiarato: "Sono sicura che lo abbiano fatto, quello non era il mio colore".

Proprio da allora, infatti, nei contratti con i marchi di bellezza Freida Pinto ha fatto aggiungere clausole precise per non farsi manipolare il viso.

La pratica dello sbiancamento dei visi dai tratti non perfettamente caucasici è però molto diffusa: nel 2011 in Inghilterra l'Advertising Standard Authority bloccò due campagne che avevano per protagonista Julia Roberts e Christy Turlington, modella statunitense di padre statunitense e madre salvadoregna. Allora la multinazionale si giustificò parlando di correzioni post produzione.

Nel 2017 toccò a Nivea, con l'ex Miss Nigeria Omowunmi Akinnifesi, e poi a Dove, che cambiò addirittura pelle a una modella nera che usciva dalla vasca da bagno bianca. Fra i casi più eclatanti anche Beyoncé che fu "sbiancata" sempre da L'Oréal.

(Unioneonline/v.l.)
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