Uno spettacolo arrivato tra mille polemiche, e che all'indomani della messa in onda, implacabilmente bocciata dagli ascolti, torna a fare discutere.

Lo show di Beppe Grillo, "C'è Grillo", trasmesso ieri sera da Rai 2, si è fermato al 4,3% di share, quanto è bastato per scatenare la polemica con i dem che infieriscono contro Carlo Freccero. "Senza vergogna aveva giustificato la serata dicendo che serviva a far crescere ascolti, invece ha trascinato la rete in fondo alla classifica Auditel: ora si dimette?", scrive su Twitter il deputato dem Michele Anzaldi.

A sollevare il polverone anche l'assegno staccato a Grillo per i diritti delle immagini trasmesse.

L'agente storico del comico genovese, "Marangoni spettacoli", a quanto apprende l'agenzia di stampa Adnkronos avrebbe infatti già ricevuto da viale Mazzini circa 40mila euro per l'uso di vecchi filmati. Una versione su cui la "Marangoni spettacoli" al momento tace. Ma il contratto - che in un primo momento era rimasto in stand-by perché i vertici di viale Mazzini si erano interrogati sull'opportunità di corrispondere un 'obolo' a Grillo considerato che il comico è anche il 'padre' del partito di maggioranza del governo giallo verde - è stato onorato.

Domenica, quando la notizia del compenso per Grillo ha iniziato a rimbalzare sulle testate online, viale Mazzini aveva considerato la possibilità di modificare il contratto con una cessione gratuita dei diritti da parte dell'agente di Grillo.

Ma alla fine è rimasta in piedi l'opzione di corrispondere i diritti per i vecchi sketch usati dalla Rai, come per tutte le altre puntate della trasmissione "C'è", che, oltre a Grillo e Adriano Celentano, vedranno alternarsi sul piccolo schermo Roberto Benigni, Enzo Tortora, Gianfranco Funari.

(Unioneonline/v.l.)
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