Doppio appuntamento nel 2019 con l'arte di Fabrizio De André, il poeta della canzone italiana di cui ricorre quest'anno il ventennale dalla scomparsa, avvenuta dopo una carriera straordinaria che ha trasmesso al figlio Cristiano e ai posteri un'eredità musicale ricca di capolavori ancora oggi tra i più ascoltati da tre generazioni.

Cristiano De André ha raccolto questo preziosissimo lascito con rara sensibilità e con quel rispetto che ogni figlio di talento tributa ad un padre eccelso. E grazie all'amicizia storica con il giornalista Alfredo Franchini, che di Fabrizio fu biografo e compagno di mille avventure, e al rapporto intenso con la poetessa Ottavia Pojaghi Bettoni, è nato un libro che esce oggi in tutte le librerie italiane e che ha come titolo "Questi i sogni che non fanno svegliare". A pubblicarlo è Arcana, la casa editrice che fu fondata, tra gli altri, da Fernanda Pivano.

Alfredo Franchini e Ottavia Pojaghi Bettoni hanno scritto questo lavoro con diverse motivazioni, tra cui quella di trovare nelle parole di "Storia di un impiegato" i punti di contatto con la realtà attuale. E naturalmente quella di rendere omaggio a Fabrizio De André che, nel 1973, pubblicò un disco coraggioso e al figlio Cristiano che ha sentito l'esigenza di dare un vestito nuovo a una musica che risentiva del "progressive" imperante negli anni Settanta.

La copertina del libro
La copertina del libro
La copertina del libro

IL TOUR - Riparte il 15 gennaio dal Teatro Carlo Felice di Genova il nuovo tour di Cristiano De André, che ha avuto due anteprime lo scorso anno a Fontaneto D'Agogna e La Spezia. In questa eccezionale occasione il libro sarà presentato in anteprima assoluta da Alfredo Franchini.

La tournèe è basata sull'Opera rock "Storia di un impiegato", uno dei "romanzi" musicali di Fabrizio De André, riletto totalmente sino a diventare teatro-musicale con le immagini del Sessantotto che si uniscono ai suoni del mondo di cui Cristiano De André è padrone. L'elettronica si sposa con la melodia, regalandoci nuove sonorità timbriche.

Il cantautore ligure con la Sardegna nel cuore, che ha curato gli arrangiamenti con Stefano Melone, suonerà tutto, come sempre: chitarre, violino, pianoforte, bouzouki.

Con lui sul palco Osvaldo Di Dio, virtuoso delle sei corde e direttore di palco, Riccardo Di Paola, tastiere e piano, Davide De Vito, batteria, e Davide Pezzin al basso.

La magia della musica di "Storia di un impiegato" è incorniciata dalla capacità di un fonico d'eccezione come Giancarlo Pierozzi.

L.P.
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