Mark Cousins è un critico d'arte e regista irlandese appassionato di cinema, tanto da essersi imbarcato anni fa in una monumentale Storia a puntate del film, e ora firma un originale e delicato documentario "Lo sguardo di Orson Welles", dedicato al regista del capolavoro "Quarto potere", all'attore, all'autore teatrale e insieme all'uomo, ai suoi eccessi, ai mille amori turbolenti e alle sue passioni.

Non è il primo lungometraggio dedicato a questo genio indiscusso del cinema, ma ha un taglio diverso dai precedenti, perché ci fa scoprire un suo talento passato finora in sordina, e ciè la bravura a dipingere e disegnare, che l'ha accompagnato fin dall'infanzia e gli ha tenuto compagnia per tutta la sua lunga e luminosa carriera.

Da una scatola di bozzetti a matita, china, olii e acquerelli conservata da una delle figlie, il regista Cousins prende spunto per ritrarre un inedito Orson Welles, che come Federico Fellini fissava in bozzetti il mondo magico che gli ruotava attorno, fatto di cinema, set, bellissime donne e storie da raccontare.

Un lungometraggio prodotto dal collega Michael Moore che ci porta dietro le quinte di pellicole come "L'orgoglio degli Amberson", "Rapporto confidenziale", "L'infernale Quinlan", "Otello", "La signora di Shangai" e, naturalmente, "Quarto Potere".

(Unioneonline/b.m.)
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