A distanza di due anni dalla morte di Vittorio Bos Andrei, ovvero Cranio Randagio, il rapper 22enne trovato senza vita dopo aver partecipato a un festa in cui sono stati consumati alcol e sostanze stupefacenti, la procura di Roma ha chiuso le indagini sul caso e formalizzato le accuse nei confronti di tre giovani che era presenti quella sera.

Lo riporta il "Corriere della Sera".

L'accusa più grave riguarderebbe un 26enne, che avrebbe fornito la droga al cantante. Sarebbe sospettato di spaccio e di "morte in conseguenza di altro reato".

Gli altri due indagati sarebbero il padrone dell'abitazione in cui si è svolta la festa e un altro giovane. Per loro l'accusa sarebbe di favoreggiamento: all'inizio dell'inchiesta avrebbero mentito a proposito del consumo di droghe da parte dell'artista.

Nel sangue del 22enne erano state trovate tracce di diverse sostanze, tra cui codeina, morfina, ecstasi, ossicodone e ketamina.

Sarebbe stato il mix di queste droghe a provocare la morte nel sonno del rapper.

(Unioneonline/F)
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