"In scena si guarisce. E poi sapete che vi dico: gli attori vivono più a lungo, perché vivendo anche le vite degli altri, le aggiungono alle loro".

Per l'attore e regista napoletano Carlo Giuffrè vita e recitazione si sono fuse tra loro per più di 70 anni, a partire dal lontano 1947, quando iniziò a calcare le scene in coppia con il fratello Aldo, creando un indissolubile sodalizio artistico.

Carlo Giuffrè faceva parte di quella generazione unica di attori che si impose nel secondo dopoguerra, uscita dall'Accademia Nazionale d’Arte Drammatica e approdata in teatro e poi sul grande schermo.

Per lui fu fondamentale l'incontro con Eduardo De Filippo, che lo volle tra gli interpreti delle classiche commedie napoletane "Le voci di dentro", "Napoli milionaria!", "Non ti pago" e "Natale in casa Cupiello", riprese anni dopo da Giuffrè anche in veste di regista.

Con la collega Franca Valeri (Ansa)
Con la collega Franca Valeri (Ansa)
Con la collega Franca Valeri (Ansa)

Una carriera intensissima, dal teatro al cinema e persino in tv, con la conduzione del Festival di Sanremo del 1971, che si è conclusa con l'adattamento teatrale di "Schindler’s List" nel 2015 e un ruolo nel film "Se mi lasci non vale" di Vincenzo Salemme.

(Unioneonline/b.m.)
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