Nei moti angioini di fine Settecento, Sassari giocò un ruolo importante, rivendicando l'autonomia dal potere centrale.

Nell'ambito dei festeggiamenti di Sa die de sa Sardigna e della ricorrenza dei 70 anni dello Statuto Sardo, il Teatro S'Arza presenta venerdì 26 aprile la sua nuova produzione: "Primavere sarde" è uno spettacolo itinerante che prenderà il via alle 18 da piazza Santa Caterina, proseguirà in piazza del Comune e terminerà in piazza del Duomo.

La compagnia sassarese descrive con linguaggio teatrale alcuni degli episodi salienti. La cacciata dell'Inquisitore Juan Corvacho dal Castello di Sassari, sede dell'inquisizione sarda, i moti Angioiani del triennio 1793 -96 come la ribellione contro le tasse feudali nel Logudoro, l'organizzazione della rivolta da parte di Gioacchino Mundula, la presa di Sassari e la fuga del Duca dell'Asinara, l'ingresso trionfale di Giommaria Angioy nella città.

A conclusione dell'evento verrà letto un proclama sulla necessità di ancorare le istituzioni autonomistiche della Sardegna alla realtà popolare. Sulla base anche di alcune considerazioni scritte da Emilio Lussu.

In scena Maria Paola Dessì, Stefano Petretto, Francesco Petretto, Beatrice Mura, Nicolino Murru, Fabio Uleri. Parteciperanno il Coro "Amici del Canto Sardo" diretto dal Maestro Salvatore Bulla e il corpo di ballo sardo del "GruppoFolk Monte Alma" di Nulvi.
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