A Brest e Minsk, in Bielorussia, lo storico dell'arte cagliaritano Giorgio Pellegrini ha tenuto due lezioni sulla figura di Gian Maria Bernardoni, il padre gesuita e architetto che ha vissuto e lavorato in Sardegna dal 1578 al 1583.

Agli studenti dei corsi di marketing turistico delle due università, l'esperto ha parlato di quel filo culturale che secoli fa univa l'Isola alla Bielorussia. Bernardoni ha progettato il Collegio di Santa Croce a Cagliari, la principale testimonianza di arte barocca in Sardegna.

Annessa alla chiesa c'era poi l'ex Casa del noviziato dei gesuiti, dal 1848 Ospedale Militare, e oggi Dipartimento Militare di Medicina Legale. Da citare anche il Collegio gesuitico di Iglesias, e vari cantieri dell'Ordine di Busachi e di Sassari.

La memoria storica dell'architetto, nato a Laino nel 1541 e morto a Cracovia nel 1605, è andata perdendosi in Sardegna mentre resta molto ben valorizzata in Bielorussia dove si era trasferito una volta lasciata l'Isola e dove era stato per 13 anni. Lì ha dato il via al progetto del Castello di Nesvizh, con la Chiesa del Corpus Domini, a 120 chilometri dalla capitale Minsk, divenuto Complesso storico-museale e dichiarato nel 2005 Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.

Tre gli appuntamenti culturali che a lui sono stati dedicati, insieme a una mostra fotografica sulle sue opere in Sardegna, anche la proiezione di documentari.

Pellegrini ha tenuto le lezioni a Brest e Minsk, mentre a Nesvizh si è svolto il seminario.

(Unioneonline/s.s.)

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