“È necessario porre un freno a tutto ciò. Occorre dire basta!”. Lo scrive Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia, nella lunghissima relazione alla proposta di legge addirittura costituzionale, depositata nell’anno domini 2020, ai tempi del Coronavirus, “in materia di divieto di costituire partiti miranti all’instaurazione violenta di regimi totalitari di ideologia comunista”. L’esclamazione chiude cinque pagine di excursus storico sulle dittature comuniste nel mondo: dalla Russia, da dove arrivò “denaro per comprare l’asservimento dei popoli” e da lì come un veleno” ha attraversato il blocco dei Paesi dell’est, fino ad arrivare in Italia. Qui il nostro cita le foibe, la Gladio rossa, le BR e il defunto Pci che avrebbe ancora troppi nostalgici. Ma perché Cirielli vuole cambiare addirittura la nostra Carta fondamentale? Perché “l’accumulo di potere e di denaro proveniente da quel regime” (quello dell’URSS, ndr) “ha influenzato profondamente la vita dell’Italia”, ed è quindi “necessaria un’iniziativa legislativa che ristabilisca la verità storica”. Per ora l’attività parlamentare è ferma all’esame dei soli decreti sull’emergenza sanitaria, attendiamo di tornare alla normalità e vedremo cosa ne sarà del testo contro i mangiatori di bambini.

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