Avrebbe comminato multe salate, da duemila a diecimila euro, a chiunque avesse venduto “gelato artigianale di alta qualità non conforme alle disposizioni introdotte”. Avrebbe definito la figura dell’artigiano gelatiere, ovvero “il professionista che conosce la tecnica di equilibrare gli ingredienti per la realizzazione di gelati, conosce le caratteristiche organolettiche e fisiche degli ingredienti di base e possiede la capacità pratica di produrre il gelato utilizzando le attrezzature”, e anche quella del vero gelato artigianale, che al momento non esiste nel nostro ordinamento: quello “di alta qualità è il risultato ottimale del congelamento e della contemporanea agitazione di una miscela di materie prime genuine, naturali, preferibilmente fresche e di ingredienti alimentari di alta qualità, scelti, equilibrati e miscelati sapientemente dal gelatiere artigiano nel suo laboratorio di produzione secondo la propria originalità e creatività”. Invece Riccardo Nencini, senatore di Italia viva, già segretario del Partito socialista e vice ministro delle Infrastrutture nel governo Renzi, ha deciso di ritirare il disegno di legge di cui era unico firmatario. Forse in attesa di tempi migliori, visto che i senatori sono tutti in auto-quarantena e, ahinoi, le gelaterie tutte chiuse.

 

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