Tra storia e leggenda, fede e tradizione prendono il via a Bortigali i festeggiamenti in onore di Santa Maria de Sauccu.

Domani, con la partenza del simulacro della Madonna verso il santuario sui monti del Marghine, i bortigalesi rinnovano un rito che si tramanda ormai da secoli.

Si tratta di una delle sagre più suggestive del centro Sardegna, ma anche di una surreale e tradizionale rappresentazione religiosa, che oltre a richiamare i bortigalesi residenti altrove (che ogni anno tornano a casa per l'occasione), attira fedeli e curiosi provenienti da tutta l'Isola.

Una festa unica nel suo genere sia per i particolari riti alla partenza e al rientro, sia per i giorni che dal 7 al 17 settembre, animano il villaggio sorto attorno al santuario campestre.

Si parte domani all'alba con la prima processione guidata dall'obriere, i fucilieri e i fedeli che porteranno la statuina di Santa Mariedda (alla quale è attribuito l'inizio del culto, dopo un leggendario ritrovamento), alla chiesa sui monti.

Alle 9 invece la partenza del simulacro, accompagnato dai cavalieri, con lo spettacolare arrivo al santuario situato nell'antico villaggio di Santa Maria, dove per 9 giorni proseguiranno i festeggiamenti.

La sera del 17 settembre il simulacro farà ritorno in paese, dove sarà portato in tutte le case per ricevere la venerazione della gente.

"Una festa molto sentita per i bortigalesi - dice il sindaco Francesco Caggiari -. La speranza è che si perpetui nel tempo, cercando al contempo di attualizzarla".
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