Interventi non invasivi senza tagli e suture per tornare a sorridere in poche ore. Un sogno? No, nel cuore della Sardegna, a Guspini, esiste un modernissimo centro odontoiatrico di eccellenza dove si utilizzano tecniche all'avanguardia per sostituire i denti persi. Si chiama ImplaSoft, ed è una tecnica chirurgica odontoiatrica totalmente innovativa che prevede, grazie alla tecnologia, un intervento chirurgico poco invasivo, senza incisioni, diverso dalla chirurgia tradizionale. «Grazie a un sofisticato scanner intraorale», spiega Andrea Lampis, odontoiatra e direttore sanitario del centro, «siamo in grado di riprodurre fedelmente le arcate dentarie con precisione micrometrica, senza utilizzare le impronte con le paste che avevano il difetto di innescare i conati di vomito nei pazienti».

Come funziona. La ricostruzione tridimensionale dell'arcata dentale, integrata con i dati radiologici,consente di pianificare nel modo migliore l'intervento chirurgico. Successivamente, «grazie all'ausilio di una mascherina chirurgica vengono inserite le viti implantari attraverso fori di pochi millimetri. Si tratta di una procedura che», spiega ancora il dottor Lampis, «comporta una drastica riduzione dei tempi chirurgici e delle conseguenze post operatorie, come dolore, gonfiore ed ematomi». Una vera innovazione nel campo del trattamento implanto-protesico che, sottolinea ancora il dottor Lampis, «ha il vantaggio di essere veloce, evoluta, sicura, non traumatica». Con questa tecnica, quindi, è possibile inserire impianti e denti nella stessa seduta, senza fare incisioni e senza punti di sutura. Nella chirurgia tradizionale, l'implantologo esegue un taglio sulla mucosa gengivale per poter valutare dal vivo le condizioni dell'osso, decidendo quindi il tipo di impianto da inserire a mano libera. «Con la tecnologia ImplaSoft, registrata presso l'ufficio italiano brevetti e marchi, abbiamo a disposizione strumenti di valutazione pre-operatori che consentono, mediante una progettazione in 3D, di programmare l'intervento e realizzare una dima chirurgica che guida nell'inserimento delle viti. Grazie a tale metodica, in moltissimi casi non sarà più necessario aprire un lembo gengivale, perché la guida chirurgica consentirà di inserire l'impianto attraverso un foro di pochissimi millimetri», spiega ancora l'esperto.

Il centro implantologico. Nel centro è presente un laboratorio odontotecnico e anche uno specialista di chirurgia maxillo-facciale. La metodica innovativa che, salvo rarissimi casi, è indicata per tutti i pazienti, «si può realizzare con impianti inclinati, di diametro ridotto o più corti, e riuscendo a sfruttare ogni minimo residuo di osso», spiega il dottor Lampis. Tradotto: anche chi ha un tessuto osseo molto consumato può tornare a sorridere.
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