Il loro sorriso è il simbolo stesso dei valori del Natale, un dono anche per medici e operatori sanitari dell'ospedale Bambino Gesù di Roma.

A quasi 7 mesi dall'intervento all'ospedale pediatrico romano, Ervina e Prefina, le gemelline centrafricane che erano nate unite per la testa e sono poi state separate grazie alla professionalità e al coraggio di Carlo Marras, chirurgo sardo a capo della Neurochirurgia del Bambino Gesù e dell'équipe multidisciplinare che le ha seguite, crescono come tutte le bimbe della loro età.

Sono pronte a trascorrere un "Natale in corsia" con un'allegria contagiosa e voglia di fare nuove conquiste. Grazie al lavoro di medici, infermieri e fisioterapisti, le piccole, due anni e mezzo, ora pronunciano le prime parole in italiano e camminano. Perfezionano la tecnica contendendosi un girello, la loro automobilina per spostarsi da una parte all'altra del corridoio.

Nel reparto di Neurochirurgia, dove vivono da quasi 2 anni vicino alla mamma Hermine, è anche tempo di scartare i primi regali e loro mostrano quasi di preferire la carta luccicante dei pacchetti e i nastri al contenuto.

"Il sorriso e i progressi delle gemelline - evidenzia Carlo Marras - sono il miglior regalo di Natale che potessimo ricevere".

Le gemelline sono nate unite per la testa. Posizionate nuca contro nuca, avevano in comune la scatola cranica e gran parte del sistema venoso: una tra le più rare forme di fusione a livello cranico e cerebrale. Una sfida difficilissima per l'équipe: per arrivare alla separazione definitiva, avvenuta con l'ultimo delicato intervento il 5 giugno scorso, è stato necessario procedere per gradi con interventi mirati e un intenso programma di riabilitazione.

Due mesi dopo l'operazione, a inizio agosto 2020, le piccole erano pronte per ricevere il battesimo da Papa Francesco con una cerimonia privata a Santa Marta e con padrino d'eccezione proprio il dottro Marras.

Oggi Ervina e Prefina sono in ottima salute, lo sviluppo neurologico è adeguato e sono allegre e vivaci. A fine dicembre lasceranno la sede del Gianicolo per trasferirsi a Palidoro dove proseguiranno il percorso di fisioterapia e il monitoraggio del consolidamento osseo del cranio fino alla completa guarigione.

(Unioneonline/v.l.)
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